Al teatro “Torti” di Bevagna arriva uno dei grandi maestri del pianismo italiano nel mondo. Si tratta dell’87enne Bruno Canino, vero monumento della storia musicale del Bel Paese, più che mai presente sulle scene internazionali. Dal Giappone arriverà nel borgo umbro per un concerto che lo vedrà esibirsi con il violinista Alessio Bidoli, 36 anni ed una carriera già importante alle spalle. In programma, dunque, un incontro d’eccezione tra generazioni. Un duo nato nel 2013 e che ha all’attivo sei cd. Il concerto, che si terrà domenica 30 aprile, alle 17, rientra nel cartellone di appuntamenti della 42esima stagione degli Amici della Musica di Foligno ed è proposto in collaborazione con il Comune guidato dal sindaco Falsacappa. A risuonare al “Torti” saranno le note di quattro pezzi tra i più celebri di tutto il repertorio per violino e pianoforte, con punte di virtuosismo trascendentale come Tzigane di Ravel. In programma Tartini/Kreisler Sonata in sol minore “Il trillo del diavolo”, Ludwig van Beethoven Sonata in la maggiore op. 47 “A Kreutzer”, Henryk Wieniawski Polonaise brillante in la maggiore op. 21, Maurice Ravel Tzigane, rapsodie de concert.
Nato a Napoli nel 1935, lo straordinario Canino ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per 24 anni. Per dieci anni ha tenuto un corso di pianoforte e musica da camera al Conservatorio di Berna. Oltre ad aver suonato nei più prestigiosi teatri internazionali, è stato direttore della Sezione musica della Biennale di Venezia dal 1999 al 2002 e si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Si è esibito sotto la direzione di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Wolfgang Sawallisch, Luciano Berio, Pierre Boulez con orchestre quali la Filarmonica della Scala, l’Orchestra di Santa Cecilia, i Berliner Philharmoniker, la New York Philharmonia, la Philadelphia Orchestra e l’Orchestre National de France. È autore di due libri, Vademecum del pianista da camera e Senza musica.
Alessio Bidoli, invece, ha iniziato lo studio del violino a sette anni. Dopo il diploma al Conservatorio Verdi di Milano, si è perfezionato alla Haute Ecole de Musique del Conservatorio di Losanna e al Mozarteum di Salisburgo con Pierre Amoyal, all’Accademia Chigiana di Siena con Salvatore Accardo e all’Accademia Internazionale di Imola con Pavel Berman e Oleksandr Semchuk. È titolare della cattedra di violino al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari. È direttore artistico del Festival Musica in Corte a Crema. Suona uno degli strumenti di suo nonno, il liutaio Dante Regazzoni – il cui laboratorio è oggi diventato parte integrante del Museo della Liuteria (MUSA) all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma – ed uno Stefano Scarampella del 1902.
Per info e biglietti www.amicimusicafoligno.it.