In linea con il resto d’Italia, anche in Umbria da domani, giovedì 6 luglio, prende il via la stagione dei saldi estivi. Una stessa data per tutto lo Stivale, dunque, così da evitare la concorrenza tra i territori. Unica eccezione la provincia autonoma di Bolzano, dove le vendite scontate partiranno venerdì 14 luglio.
Confcommercio stima a livello complessivo un giro d’affari di 3,4 milioni di euro, con una spesa di 213 euro per famiglia e di 95 euro pro capite. Per Federmoda, l’associazione più rappresentativa del settore, gli operatori si aspettano una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022.
Un ottimismo condiviso dal presidente di Federmoda Umbria Confcommercio. “Come sempre – commenta Carlo Petrini – l’andamento dei saldi dipende dall’andamento della stagione che li precede”. E guardando alla situazione di quest’anno, fino a maggio le temperature fredde hanno inibito l’acquisto di capi e calzature estive, per i quali “la vendita vera e propria – ha sottolineato il presidente umbro di Federmoda – inizia ora”. A condizionare gli acquisti due fattori; da una parte, come detto, il meteo; dall’altra, invece, “la necessità per le famiglie – prosegue Petrini – di risparmiare per coprire i costi fissi che sono lievitati anche a causa dell’inflazione”. Nei negozi, dunque, “c’è ancora un vasto assortimento e la possibilità di fare buoni acquisti. Per questo motivo – ribadisce il numero uno di Federmoda – credo e spero che questa sarà una buona stagione”. Un’occasione importante, secondo Carlo Petrini – per i nostri negozi, ma anche per i consumatori che potranno acquistare articoli di moda a prezzi convenienti e rinnovare il guardaroba estivo con nuovi colori, modelli e tendenze”.
E proprio in vista dell’avvio dei saldi, Federmoda e Confcommercio hanno messo a punto – come sempre – un vademecum per un corretto acquisto degli articoli scontati. Ecco cosa prevede:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.