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Nasce il Comitato per la messa in sicurezza del Chiona

Pubblicato il 22 Luglio 2023 14:43

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È nato il Comitato per la messa in sicurezza del torrente Chiona. Apolitico e apartitico, il nuovo sodalizio ha raccolto in pochi giorni l’adesione di diverse centinaia di persone. Si tratta dei residenti o proprietari di beni che si trovano tra Spello e Foligno, ovvero lungo il territorio interessato dal passaggio del corso d’acqua. Famiglie e imprese accumunate dalla forte preoccupazione per lo stato del torrente. Una preoccupazione cresciuta ancor di più all’indomani delle tristi notizie di cronaca che hanno riguardato l’Emilia Romagna e la Basilicata. “Molti dei firmatari – spiegano dal Comitato – ricordano i fatti che appena venti anni fa hanno interessato proprio la parte alta del corso del torrente, nel comune di Spello, quando le acque trascinarono via interi pezzi di asfalto, allagando campi e provocando danni ingenti”.

Attraverso l’interlocuzione con le autorità locali, regionali e nazionali, il Comitato si attiverà per richiedere una serie di interventi capaci di mettere in sicurezza il Chiona. A partire dall’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria della pulizia dei fossi, “che non può più in alcun modo essere lasciata solo alla diligenza dei proprietari limitrofi – spiegano – spesso sprovvisti dei mezzi e delle capacità necessarie”.

Ma lo sguardo è proiettato in particolar modo all’ottenimento del finanziamento del progetto elaborato dal Consorzio di Bonificazione e i successivi lavori per la realizzazione delle vasche di laminazione, o comunque di tutte quelle opere strutturali necessarie a risolvere il rischio idraulico. Opere definite “urgentissime” e per le quali “non è possibile attendere oltre”.

“Nel corso degli anni si è assistito a un rimpallo di competenze e responsabilità tra enti preposti alla tutela del territorio, autorità locali e Regione – scrivono dal Comitato -. Il risultato è stato da un lato l’inerzia totale ed oramai chiaramente colpevole, e dall’altro un lievitare oltremisura dei costi preventivati in origine per la realizzazione degli interventi necessari”.

La speranza è quella di intercettare i fondi del Pnrr, “unica occasione possibile per realizzare gli interventi”.

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