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Servizi sociosanitari, l’Usl Umbria 2: “Nessuna riduzione della qualità”

Pubblicato il 3 Agosto 2023 15:22

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“Nessuna riduzione della qualità dei servizi e nessun peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori”. Così la direzione strategica dell’Usl Umbria 2 replica alle dichiarazioni di sindacati ed esponenti del mondo della politica sulla gara bandita per la gestione dei servizi sociosanitari. Replica che arriva nello stesso giorno in cui, a Spoleto, i consiglieri regionali di minoranza di Pd, Movimento 5 stelle, Patto civico e Gruppo misto hanno indetto una conferenza stampa proprio per parlare delle criticità denunciate nelle scorse settimane.

Per i vertici dell’Usl2, però, si tratterebbe di “affermazioni allarmistiche, gratuite e prive di fondamento”. “La procedura di gara – spiegano – contiene ripetute clausole volte a salvaguardare la qualità del servizio attraverso un’attenta selezione degli operatori economici che devono certificare la migliore esperienza professionale maturata nel settore specifico”. L’azienda sanitaria risponde, poi, punto a punto anche sulle altre questioni. A partire dalla base d’asta che, dichiarano, “è stata determinata con riferimento ai valori di mercato calcolati con parametri retributivi allineati ai vigenti Ccnl applicati nell’ambito delle cooperative fornitrici dei servizi”.

Per l’Usl2, poi, sarebbe “fuorviante” definire la procedura una “gara ponte”, poiché – commentano – “la durata potenziale dell’affidamento è di 18 mesi (e non sei) e impostata unicamente al ‘massimo ribasso’ dato che prevede, nel rispetto delle disposizioni del codice appalti D. Lgs.50/2016, una valutazione riservata alla qualità dei servizi pari al 70% e una valutazione riservata al prezzo pari al 30%, secondo modalità e formule matematiche oggettive, corrette e consolidate”. Secondo quanto reso noto, inoltre, “ogni concorrente potrà elaborare e presentare un proprio progetto con la possibilità di fornire spunti migliorativi”.

Apostrofata come “illogica e immotivata” la questione relativa agli squilibri territoriali tra Umbria Sud (Terni, Narni e Orvieto), per la quale è previsto un unico lotto, e Umbria Nord (Foligno, Spoleto e Valnerina), in cui i lotti invece sono due. “I valori economici posti a base d’asta – fanno sapere a questo proposito – sono coerenti con i fabbisogni espressi dal territorio e consolidati nel tempo. Va evidenziato inoltre come nella nuova procedura sia contemplata la possibilità di variare il fabbisogno, che potrà essere ridotto o incrementato, in relazione alle esigenze ed alle risorse disponibili, entro il range massimo del 20%”. Per quanto riguarda l’area nord, inoltre, viene specificato come la suddivisione dia riconducibile “alla presenza di strutture residenziali a gestione diretta per un totale di 135 posti letto, come l’ex Onpi, per le quali l’Azienda ha già dichiarato la volontà di passare alla gestione indiretta”. La separazione in due lotti sarebbe quindi funzionale a favorire questa transizione.

Secondo quanto dichiarato nella nota, infine, previsti “identici criteri per determinare lo standard di personale richiesto nell’area sud e nell’area nord con l’obiettivo – concludono – di armonizzare e rendere pienamente omogenei servizi e situazioni dei vari ambiti. Anzi la base d’asta calcolata per i servizi dell’area nord lascia agli offerenti anche un margine di miglioramento attraverso la presentazione di un progetto per una più efficiente ed efficace organizzazione del servizio. La nuova gara infine premia la professionalità e assegna valore all’esperienza del personale che verrà impiegato nei servizi”.

Dall’Usl Umbria 2, dunque, l’auspicio che il dibattito “non scada nella disinformazione, attraverso sterili e dannose strumentalizzazioni e confidando in un comportamento corretto e ispirato dalla non ingerenza da parte dei soggetti concorrenti nelle procedure di gara e dei loro rappresentanti di categoria”.

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