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Turismo, a luglio in Umbria calano le presenze

Pubblicato il 5 Settembre 2023 15:01

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“I dati ufficiali della Regione Umbria sull’andamento turistico del mese di luglio confermano le nostre osservazioni sul campo. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, la nostra regione ha infatti perso poco più di 10mila presenze (in particolare, c’è un -3,9% dei turisti stranieri) mentre sono aumentati di oltre 7mila gli arrivi. Sul calo delle presenze incide per un 2,6% l’extralberghiero (che ha perso il 5,5% degli stranieri), mentre il settore alberghiero ha segnato a luglio un +1,3%”. A dirlo è Simone Fittuccia, presidente umbro di Federalberghi Confcommercio. Per il numero uno degli ambergatori regionali, questi dati “si inseriscono in un trend comunque complessivamente molto positivo per tutti i primi sette mese del 2023, con un aumento degli arrivi rispetto al 2022 di oltre il 20% e delle presenze del 16%, che arriva fino al 18,7% per gli esercizi alberghieri. Questo trend, che abbiamo osservato dall’inizio dell’anno, può aver creato aspettative molto alte anche per luglio, che invece ha subito un piccolo raffreddamento, e agosto, che dobbiamo ancora analizzare. Sono emersi comunque molti elementi utili ad una riflessione ampia sul turismo in Umbria, che necessita, secondo noi, di una attenzione sempre molto alta per non perdere il terreno recuperato e per tenere il passo con una concorrenza nazionale ed internazionale sempre molto agguerrita”.

Ora gli albergatori attendono i dati ufficiali di agosto, anche se il presidente ricorda come l’estate turistica in Umbria si protragga “fino a settembre e ottobre, mesi molto significativi e con segnali attualmente incoraggianti”.

La conferma viene anche dall’indagine periodica effettuata in questi giorni da Federalberghi Umbria su un campione significativo di imprese, un terzo delle quali prevede un andamento positivo per i prossimi mesi di settembre e ottobre.

Tutti d’accordo sull’andamento positivo dei primi sette mesi dell’anno. Ad agosto, invece, l’occupazione media delle camere è risultata positiva solo per un terzo del campione, mentre per il 60% risulta diminuita rispetto allo scorso anno. 

Un terzo del campione, peraltro, non ha effettuato aumenti dei prezzi, nonostante i rincari consistenti di utenze, prodotti e servizi. Chi è stato costretto a ritoccare i prezzi si è mantenuto intorno ad un percentuale massima del 10/15%.

“Sappiamo bene che le scelte turistiche dei nostri connazionali nei mesi più caldi si spostano verso il mare o la montagna. Nel 2022 gli ultimi effetti del Covid hanno straordinariamente favorito l’offerta del nostro territorio, ma quest’anno gli italiani si sono sentiti liberi anche di viaggiare all’estero mentre a luglio non abbiamo certamente recuperato una fetta di turismo straniero. 

Anche per questo motivo – conclude il presidente Fittuccia – siamo più che convinti che al di là delle ottime performance degli ultimi tempi, il turismo sia un settore da tenere sempre sotto stretta osservazione. Uno dei problemi è la permanenza media, che secondo la nostra indagine a luglio e agosto ha continuato ad essere intorno alle 2 notti. 

Continuano ad essere indispensabili, quindi, nuovi prodotti e servizi turistici per invogliare i turisti a trattenersi più a lungo in Umbria e ancora molta promozione.

Fondamentale il ruolo dell’aeroporto, che sta macinando risultati eccellenti. Rispetto a questa risorsa, ad esempio, abbiamo chiesto a Regione e Sase di analizzare nel dettaglio i dati relativi ai viaggiatori. Conoscere meglio la loro provenienza, destinazioni e aspettative può essere molto utile nel delineare le prossime strategie di sviluppo del turismo umbro”.

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