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Scuola, le preoccupazioni della Uil: “In Umbria precariato e mancanza di investimenti”

Pubblicato il 18 Settembre 2023 15:14

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Precariato, dimensionamento scolastico e mancanza di investimenti. Sono annosi i problemi con cui deve fare i conti il mondo della scuola in questo nuovo anno scolastico”. Così la segretaria regionale della Uil Scuola dell’Umbria, Lucia Marinelli, in un incontro della Federazione UilScuola Rua Umbria, svoltosi presso il Deflina Palace Hotel di Foligno, al quale hanno partecipato le Rsu, i Tas, e i Dirigenti sindacali della Uilscuola della Regione. Presenti, oltre alla segretaria generale Uilscuola Umbria Lucia Marinelli, anche Maurizio Molinari, segretario generale Confederale della Uil Umbria, Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Federazione Uilscuola Rua Nazionale e Roberto Garofani, della segreteria nazionale della Uilscuola.

I problemi di quest’anno scolastico – riferisce Lucia Marinelli – sono purtroppo problemi annosi, legati al precariato, una vera piaga, al dimensionamento scolastico, che vedrà ridurre di 9 le sedi scolastiche in Umbria nei prossimi 3 anni, e la cronica mancanza di investimenti, che pone l’Italia all’ultimo posto fra i Paesi europei. Anche il potere d’acquisto degli stipendi del personale scolastico è di circa 5 punti in meno, rispetto ai paesi OCSE, negli ultimi 12 anni”.

Partecipare agli incontri della Uilscuola – afferma Maurizio Molinari – è sempre un piacere, oltre che un dovere, perché la Confederazione ha il compito di dare sempre pieno supporto alle categorie, specie in un momento così importante per la scuola, in cui si è deciso di non firmare l’ipotesi di contratto 2019/21. Come dice il Segretario Generale D’Aprile – aggiunge Molinari – vanno firmati i contratti solo se migliorativi, e questo non lo è”.

Roberto Garofani ha analizzato il contratto: “abbiamo partecipato con impegno costruttivo alla stesura di tutti i punti migliorativi – afferma Garofani– ma laddove eravamo contrari, con coraggio e coerenza non ce la siamo sentiti di andare alla firma, e di certo è stata una scelta sofferta ma motivata e convinta”. Forte la partecipazione e il coinvolgimento della platea sui motivi della scelta, con interventi di chiarimento anche su problematiche che tutti i giorni si incontrano nelle scuole.

Nell’assemblea – afferma Giuseppe D’Aprile – abbiamo parlato con i lavoratori, le nostre RSU, coloro che animano la scuola tutti i giorni, che la conoscono come nessun altro e che la fanno funzionare. Con loro abbiamo parlato del contratto scuola, analizzandone sia i punti su cui siamo d’accordo sia quelli che non approviamo. Come il personale della scuola sa, durante le trattative, abbiamo lavorato fino all’ultimo momento, in tutti i modi, per introdurre modifiche nel contratto nelle parti che riteniamo lesive dei diritti del personale. Tra i punti più controversi: il nodo politico sulla mobilità, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali, che non convince. Restano comunque alcune questioni aperte. Una inaccettabile ulteriore attribuzione di ruoli per i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi e i Dsga, già oberati di incombenze a volte estranee alle loro mansioni.  Risulta precarizzata la figura dell’ex DSGA e degli ex assistenti amministrativi facenti funzione con l’attribuzione di incarichi triennali che abbiamo fortemente contestato per il personale docente nella Legge 107/2015. In ultimo il FMOF, Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, che serve a retribuire tutte le attività aggiuntive del personale scolastico, che nel corso degli anni è stato snaturato nella sua concezione originaria (anche a causa dei continui tagli). Adesso ogni tipo di remunerazione è ricavata da questo fondo che si sta rendendo sempre più esiguo”. E infine: “l’assemblea di Foligno è stata un esempio di come il dialogo e la collaborazione possono portare a soluzioni migliori. La scuola è una comunità in cui tutti hanno un ruolo da svolgere. I lavoratori della scuola sono i pilastri su cui si basa questa comunità. Riconoscere la loro importanza e ascoltarne le voci è fondamentale. Fare sindacato – conclude D’Aprile – significa fare delle scelte e queste scelte vanno fatte insieme con responsabilità e coerenza. Ed è questo che faremo sempre”.

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