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Comunali, è Finamonti-show: il candidato sindaco lancia stoccate a tutti

Pubblicato il 24 Ottobre 2023 11:14

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“Foligno ai folignati”. É l’appello arrivato nella serata di lunedì 23 ottobre da Moreno Finamonti, primo candidato sindaco a presentarsi alla città in vista delle amministrative della prossima primavera. Volto di una realtà politica, “La voce di Foligno” (graficamente rappresentata da un’aquila e dal Torrino), che si annuncia equidistante tanto da destra, quanto da sinistra. Parte, quest’ultima, con cui Finamonti aveva “militato” in passato: l’ultima volta nella precedente legislatura come consigliere comunale in quota Pd, prima di approdare al fronte dei “dissidenti” con Roberto Ciancaleoni e Lorenzo Schiarea. Conclusa l’esperienza politica nel 2019, il medico Finamonti ha dunque deciso di scendere nuovamente in campo, ma di farlo, questa volta, puntando allo scranno più alto della città. Quello di sindaco, appunto. Facendosi portavoce, questa volta, di quello che più volte durante il suo discorso di presentazione ha apostrofato come il “partito di maggioranza assoluta, quello cioè di chi non vota”: l’ormai noto astensionismo. “Mi candido come alternativa ai partiti” ha dichiarato, ricordando come l’appuntamento delle amministrative sia volto a “fare il bene di Foligno e non di Perugia o Roma, di chi sta a destra o a sinistra”. “Fuori i capi partito” ha quindi aggiunto, rivolgendo un appello ai tanti presenti “a candidarsi, ad andare a votare, ad essere protagonisti”. “L’alternativa c’è – ha detto -, ma costruiamola insieme. Non ci sono posti presi, solo posti da occupare. Io metto la mia esperienza”. Per Finamonti “non sarà una passeggiata. Quello che vi posso offrire è la mia candidatura, il mio sforzo per cercare di fare bene” ha sottolineato, parlando di una squadra intorno a lui con cui sta lavorando da due anni, da quando cioè ha pensato per la prima volta alla candidatura. A fare scattare la molla, la poca considerazione che l’attuale amministrazione avrebbe riservato a “Medicus – Premio Gentile da Foligno”, che ha coinvolto negli anni importanti personalità di fama nazionale e approdato quest’anno a Perugia. Amministrazione a cui non ha risparmiato critiche, così come all’opposizione. “La città è ormai da anni in grande difficoltà, non c’è più una classe politica capace. A sinistra il sistema è imploso. Quel sistema autoreferenziale e anche un po’ spocchioso, che vedeva gli altri, me compreso, come figli di un dio minore. Terminato il regno Lorenzetti-Raggi, che comunque aveva creato qualcosa di solido, dopo 73 anni c’è stato anche un giusto cambio di amministrazione”. E da lì, le stoccate alla destra. “Siamo passati dalla padella alla brace” ha commentato, apostrofando i suoi rappresentanti come “incapaci, boriosi, ignoranti, spesso anche strilloni e supponenti, tagliatori seriali di nastri”. “L’attuale governo locale non è inclusivo, definiscono zecche chi la pensa diversamente. Ma quando un sindaco viene eletto deve essere il sindaco di tutti, soprattutto di chi non la pensa come lui”. Finamonti ha poi parlato anche di “un profondo legame tra via Campagnola e Nocera Umbra, tutto a discapito di Foligno. Dovesse continuare, sarebbe letale per la nostra città, ormai terreno di conquista e scambio”. E ancora, sottolineando l’assenza per la prima volta in 50 anni di un rappresentante in Regione, sia tra le fila della destra che della sinistra. “Foligno deve uscire dalla sindrome del pugile suonato: depressione, frustrazione, rassegnazione e demotivazione, queste ultime due letali. Non è facile reagire, perché ormai la gente da tempo schifa la politica, ma è sicuramente possibile: occorrono visione, capacità e una squadra valida. C’è necessità di libertà per muoversi nell’interesse della città, senza dover chiedere il permesso a nessun altro se non ai folignati”. Troppo presto, invece, per parlare di programma. “Va fatto insieme. Io posso scrivere qualsiasi cosa, ma è fondamentale realizzarlo”. Di certo, tra i temi che stanno più a cuore a Moreno Finamonti c’è quello della sanità. “L’ospedale e il territorio di Foligno a livello sanitario non possono rimanere in queste condizioni. Se continuiamo così, da qui a dieci anni rischiamo che l’ospedale non ci sia più. A Foligno, a differenza di quanto avvenuto a Spoleto, non si è mosso nessuno”. “Questa sera sono qui per scuotervi – ha quindi concluso, soddisfatto per l’altissima partecipazione all’incontro – per chiedervi cosa volete fare per la città e per i vostri figli. Non possiamo stare nella mani di chi non sa governare”. L’obiettivo, ora, è quello di arrivare alla tornata elettorale con tre liste. 

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