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Ottant’anni dal primo bombardamento su Foligno. Zuccarini: “Presto una lapide a ricordo”

Pubblicato il 22 Novembre 2023 14:52

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Una lapide monumentale per ricordare le vittime dei 36 bombardamenti che dal novembre 1943 al giugno 1944 colpirono la città di Foligno, provocando morti e feriti e distruggendo la metà del patrimonio pubblico, reti idriche ed elettriche, strade ed infrastrutture. Lo ha annunciato il sindaco Stefano Zuccarini in occasione delle celebrazioni per l’80esimo anniversario dal primo bombardamento sulla città, avvenuto alle 12.53 del 22 novembre 1943 ad opera degli aerei angloamericani partiti dalla base di Decimomannu in Sardegna. “Realizzare un’apposita lapide monumentale che possa finalmente e giustamente ricordare il sacrificio di tutti i caduti sotto i bombardamenti – ha dichiarato Zuccarini – significa rendergli onore e non dimenticarli mai”. Da definire ancora la collocazione. Quello che si sa per certo è che verrà scelto un luogo del centro storico cittadino.

Intanto, come detto, nella mattinata di mercoledì 22 novembre la città si è ritrovata in piazza Don Minzoni per ricordare quel tragico giorno di 80 anni fa. E lo ha fatto alla presenza delle autorità civili e militari con il picchetto d’onore del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’Esercito, i carabinieri in grande uniforme speciale e le associazioni combattentistiche e d’arma. “Rinnoviamo una lunga tradizione, sicuramente dolorosa quanto toccante ma altrettanto doverosa” ha detto il primo cittadino, che ha aggiunto: “Rinnovare la memoria del passato significa anche aiutarci a capire come vivere meglio il nostro futuro”.

A prendere la parola anche il presidente del consiglio comunale Lorenzo Schiarea. “Il 22 novembre – ha detto – rappresenta per i folignati un indelebile ricordo di quegli anni e un severo monito per il futuro. Oggi infatti – ha proseguito – ci troviamo a vivere scene altrettanto gravi che accadono alle porte dell’Europa, in Ucraina, a Gaza e in tante altre parti del mondo. Eppure – ha proseguito – la pace continua con la sua urgenza a gridare. Un pace fondata sul rispetto del diritto internazionale e sulla libertà, perché non vogliamo e non possiamo abituarci alla guerra. Questa commemorazione – ha quindi concluso il presidente Schiarea – deve essere un’occasione per fare memoria e continuare a promuovere ideali di pace, libertà e giustizia su cui si fonda la nostra città e il nostro paese”.

Conclusa la cerimonia, che ha visto la deposizione di una corona d’alloro, davanti al monumento “Ricordo del dolore umano” realizzato da Ivan Theimer, le autorità si sono spostate nella vicina biblioteca comunale “Dante Alighieri”, che proprio in queste settimane sta ospitando la mostra “L’inferno sulla città”. In esposizione 150 foto che documentano i danni subiti dalla città durante i bombardamenti. Immagini scattate dall’allora comandante della sezione di Foligno dei vigili del fuoco, Osvaldo Pinchi, raccolte da Giuseppe Tardocchi e recentemente donate alla biblioteca folignate dal figlio Alfonso Tardocchi. Una mostra fotografica all’interno della quale ha trovato spazio anche il diario tenuto in quei lunghi e difficili mesi dallo stesso Pinchi. Annotazioni e memorie che arrivano fino al 16 giugno 1944, quando l’allora comandante dei vigili del fuoco, dopo l’ultima incursione aerea, scrisse: “Foligno è liberata”. Parole mai così tanto attese.  

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