Sono passati esattamente 80 anni dal 4 gennaio 1944, il giorno dell’uccisione di Francesco Innamorati, protagonista della Resistenza e del mondo del lavoro, tipografo, per due volte segretario della Camera del lavoro di Foligno. Giovedì 4 gennaio, la Cgil, insieme all’Anpi, ha voluto ricordare ancora una volta questa figura così importante per l’antifascismo umbro. Alla cerimonia, che si è svolta presso il monumento dedicato ad Innamorati, di fronte al cimitero di Santa Maria in Campis a Foligno – proprio dove il giovane antifascista fu ucciso da un autocarro dell’esercito tedesco – hanno preso parte Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia, Fabrizio Fratini, segretario generale dello Spi Cgil di Perugia, Angelo Scatena, della Cgil provinciale di Perugia, Mari Franceschini, presidente Anpi provinciale Perugia, Stefano Mingarelli, dell’Anpi di Foligno, Francesco Giannini, dell’Anpi di Spoleto, il consigliere comunale di Foligno, Marco De Felicis, oltre ai nipoti e familiari di Innamorati.
“L’esempio di Innamorati è vivo a 80 anni di distanza, non solo per la sua tenace lotta al nazismo e al fascismo, che gli è costata la vita – ha detto nel suo intervento Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia – ma perché la sua esistenza è stata tutta dedicata alla conquista di nuovi diritti, per l’avanzamento sociale delle classi lavoratrici, e quindi per il cambiamento della società. Quel cambiamento che dopo la sua morte si sarebbe realizzato con la Costituzione e con le grandi conquiste sociali degli anni ’60 e ’70. Oggi che quei diritti sono messi in discussione – ha concluso Pampanelli – è nostro compito raccogliere l’eredità di Francesco Innamorati e degli altri Partigiani e fare nostra la loro battaglia per la libertà e la giustizia sociale”.