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L’Umbria promuove il turismo lento ma lascia andare i veicoli sui sentieri. Il Cai: “Incoerenza”

Pubblicato il 5 Febbraio 2024 10:15

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Umbria capofila nazionale di un progetto dedicato al turismo lento. Si tratta di Cammini aperti, l’iniziativa presentata nelle scorse ore alla Bit di Milano, l’importante appuntamento dedicato alla promozione turistica. Quello proposto dalla Regione, viene devinito “il più importante evento del turismo lento, promuovendo i valori dell’accessibilità. Le escursioni e le passeggiate – dicono dalla Regione – saranno condotte da guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna. L’iniziativa si terrà il 13 e 14 aprile con 42 escursioni, 2 per ogni Regione”. Su questo fronte, l’Umbria si è detta pronta a “sviluppare la rete dei cammini religiosi e dei sentieri naturalistici”. Un annuncio, quello fatto alla Bit di Milano, che sembra stridere con la recente approvazione della legge regionale a firma Manuela Puletti (Lega) che permette ai veicoli a motore di transitare lungo i sentieri di montagna. Dopo le forti proteste di fronte la sede dell’Assemblea legislativa dell’Umbria di sabato scorso, il mondo dell’escursionismo interviene nuovamente e lo fa commentando quella che viene definita l’”incoerenza della Regione”. “La Regione Umbria prima modifica la legge regionale e consente di fatto ai veicoli a motore di percorrere sentieri e strade di servizio montane, poi afferma ai massimi livelli la volontà di sviluppare e valorizzare tutta la rete dei cammini religiosi e dei sentieri naturalistici. Ci sembrano due iniziative del tutto inconciliabili, anzi la prima iniziativa è una vera e propria azione di demarketing della seconda”. Così il presidente del Cai Umbria Gianluca Angeli riferendosi alle dichiarazioni diffuse ieri alla Bit di Milano dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei e dall’assessore al Turismo Paola Agabiti.
Il presidente Angeli ricorda che il Cai-Umbria e le 23 associazioni ambientalistiche e culturali, che hanno espresso la loro contrarietà all’emendamento che autorizza di fatto il libero transito ai veicoli a motore sui sentieri, “attendono ancora una risposta alle richieste avanzate ai massimi vertici regionali nell’incontro dell’11 gennaio scorso. Il 3 febbraio scorso – aggiunge – abbiamo manifestato pubblicamente il nostro dissenso davanti alle sedi della Regione, con una iniziativa civile e pacifica. A questo proposito voglio comunque esprimere, interpretando il sentimento di tutti, il rammarico per alcune isolate intemperanze verbali, da cui ci dissociamo in maniera netta, rivolte alla consigliera regionale regionale autrice dell’iniziativa di legge”.
“Il Cai-Umbria e le altre associazioni – sottolinea Angeli – si sono sempre poste in maniera responsabile e costruttiva rispetto alla questione, pur esprimendo un netto ‘no’ ai veicoli sui sentieri. A questo proposito – conclude – voglio chiarire due questioni che qualcuno ha voluto diffondere in questi giorni: non abbiamo mai considerato ‘delinquenti’ i cacciatori, gli enduristi e chiunque altro sostenga posizioni contrarie alle nostre; come pure non abbiamo mai rifiutato, un confronto con questi soggetti, peraltro mai promosso da alcuno. E comunque riteniamo a questo proposito che un eventuale ‘confronto’ si sarebbe dovuto svolgere prima e non dopo l’approvazione dell’emendamento che ha modificato la legge. Rimaniamo in attesa”.

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