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Gli abitanti dell’Appennino dicono “no” alle 60 pale eoliche

Parte da Nocera Umbra la petizione per evitare la realizzazione di un impattante parco eolico lungo tutto il territorio. In poche ore raccolte 250 firme

Pubblicato il 18 Febbraio 2024 19:09 - Modificato il 21 Marzo 2024 16:06

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Una petizione per fermare i progetti di impianti industriali eolici, che prevedono la realizzazione di quasi 60 pale alte fino a 200 metri nei monti nocerini e dei territorio vicini. A dare il via all’iniziativa è il Comitato “Un’altra Idea per l’Appennino”, che ha portato la petizione e le 260 firme raccolte in poche ore anche al Comune di Nocera Umbra, ritenendo che possa essere utile alla discussione sull’argomento da parte del consiglio comunale. 

Dopo un’affollata assemblea pubblica, indetta per far conoscere i diversi progetti in essere, dunque, il Comitato ha dato il via ad una raccolta firme per far sentire il dissenso dei cittadini riguardo dei progetti privati che impatteranno fortemente sul territorio e sul paesaggio, beni pubblici. 

Infatti, il territorio di Nocera Umbra e dei comuni della dorsale appenninica di nord-est dell’Umbria sono investiti da una serie di progetti (presentati o in via di presentazione) per la realizzazione di impianti industriali per la produzione di energia da fonte eolica collocati nell’alta collina e montagna. “Tali progetti – spiegano dal comitato – spesso in continuità fra di loro, prevedono una concentrazione di pale, con effetti cumulativi che accentueranno ancor di più gli impatti panoramici ma anche acustici; pregiudicando, con il numero e con la mole delle torri, le peculiarità panoramiche, naturalistiche e ambientali di aree non idonee e non compatibili per interventi industriali di questa natura e portata”.

Avvalendosi anche di tecnici ed esperti, nella petizione il Comitato ha fatto proprie le valutazioni circa l’impatto di tali impianti: per la collocazione delle torri saranno necessari lavori di infrastrutturazione con movimenti terra, abbattimento di alberi, trasformazioni di praterie naturali di alta quota, con una radicale e permanente trasformazione. “L’incidenza di tali opere non riguarderà solamente lo specifico sito d’installazione ma, stante l’alta visibilità e la dimensione degli aereogeneratori, determinerà un trasformazione radicale dell’intera fascia valliva – dicono in una nota dal comitato – collinare e montana dell’alta valle del Topino e della piana di Nocera Umbra e Gualdo Tadino. L’immagine di questa parte dell’Umbria, quindi, da cuore verde d’Italia verrà percepita piuttosto come “cuore d’acciaio”, offrendo un biglietto da vista della nostra regione molto diverso da oggi. Quindi, pur condividendo la necessità impellente di fare ricorso all’utilizzazione di energie da fonti rinnovabili, non è condivisibile che la realizzazione di tali impianti avvenga a prescindere dalle peculiarità panoramiche, geologiche, naturalistiche floro-faunistiche, paesaggistiche, archeologiche e storico culturali e dell’ecosistema complessivo dei siti interessate”.

Attraverso la petizione si afferma di voler perseguire la massima salvaguardia di quel valore unico, costituito dagli elementi naturali e dal patrimonio antropico storicizzato che costituisce una qualità inestimabile frutto della storia e della culturale delle aree appenniniche, e di promuovere quanto necessario per difendere e valorizzare tale valore. 

Con la petizione si chiede, inoltre, che il Comune di Nocera Umbra esprima all’unanimità nel consiglio comunale la propria posizione contraria rispetto a tali interventi. Si chiede che il Comune pronunci il proprio dissenso nei procedimenti amministrativi di cui è parte; che confermi gli orientamenti, già espressi in sede di variante al piano Piano territoriale di Coordinamento provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Perugia, per l’esclusione dell’Area appenninica dai siti che saranno individuati come idonei dalla futura Legge regionale in esecuzione delle linee Guida ministeriali; che proponga e promuova con gli altri Comuni della fascia, la presentazione e di una legge regionale di moratoria per l’installazione di nuovi impianti di grandi dimensioni, fintanto che non venga approvata in via definitiva la legge regionale; che si impegni a difendere le scelte che ha già espresso nei procedimenti Busseto Merlana, impugnando gli eventuali atti finali favorevoli all’impresa di fronte al giudice amministrativo. 

A sostegno della petizione nelle prossime settimane il comitato continuerà a raccogliere adesioni presentandole, man mano che perverranno, al Comune di Nocera Umbra, alla Regione dell’Umbria, alla Provincia di Perugia, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), alla Soprintendenza speciale per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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