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A Foligno è scontro sul manifesto politico delle associazioni pro-life

Negli scorsi giorni la sottoscrizione da parte dei candidati sindaco Stefano Zuccarini ed Enrico Presilla. Masciotti non firma, rivendicando la laicità dello Stato e la libera scelta dei cittadini. Attacco di Malaridotto (Lega): “Nega i suoi stessi valori”

Pubblicato il 20 Maggio 2024 15:38 - Modificato il 21 Maggio 2024 15:05

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A Foligno è scontro sul manifesto politico valoriale proposto dalle associazioni pro-life per “promuovere la tutela della vita umana dal concepimento alla morte naturale e il diritto di libertà educativa dei genitori nei confronti dei propri figli”. Manifesto che le associazioni Family Day, Provita e famiglia, il Centro di aiuto alla vita Foligno e l’associazione Amore e vita hanno sottoposto ai candidati sindaco alle prossime amministrative, chiedendone la sottoscrizione e di conseguenza l’impegno a realizzare, in caso di vittoria alle elezioni, i punti programmatici. “Siamo convinti – ha spiegato Donato Pescetelli, referente per l’associazione Family Day Foligno – che le azioni amministrative in esso contenute esprimano ciò in cui crediamo: che la libertà di scelta della donna (di diventare madre) debba essere armonizzata con il diritto alla vita del nascituro, che la famiglia fondata sull’unione di un uomo e una donna sia il nucleo fondamentale della società, che la libertà educativa dei genitori nei confronti dei propri figli sia da tutelare e promuovere”.

A firmare il documento, però, solo due su quattro dei candidati sindaco. Si tratta del primo cittadino uscente, Stefano Zuccarini, insieme agli aspiranti consiglieri Mauro Malaridotto (Lega), Marco Cesaro (Fratelli d’Italia), Elisabetta Ugolinelli (Stefano Zuccarini sindaco), Decio Barili (Lega), Michela Giuliani (Lega), Riccardo Polli (Lega) e Giorgia Torretti (Fratelli d’Italia); e di Enrico Presilla, candidato sindaco di Alternativa popolare, insieme a Filippo Gentili della lista Per Foligno che lo sostiene.

Nessuna sottoscrizione, invece, da parte di Moreno Finamonti supportato da La voce di Foligno, e del candidato della coalizione progressista Mauro Masciotti, che ha motivato la sua scelta con “questioni politiche e di metodo”, sottolineando la “laicità dello Stato” e ribadendo “le libere scelte dei cittadini e delle cittadine”. Commentando come “cinque anni fa lo stesso manifesto fu firmato dall’attuale sindaco Stefano Zuccarini” e che “quanto fatto dalla giunta comunale in termini di politiche familiari è stato del tutto inefficace”, Mauro Masciotti ha quindi sottolineato la propria posizione: “Personalmente ho sempre dato così tanto valore alla famiglia e alle politiche sociali, da sognare che la politica se ne occupi, metodologicamente, in modo unitario e condiviso; politicamente, con scelte ed investimenti realmente capaci di incidere in tal senso. Come coalizione non registriamo nell’operato della Giunta tali risultati”. Per il candidato di centrosinistra “parte dell’impianto valoriale espresso nel manifesto è condiviso da me e dalla coalizione, a tal fine – prosegue – vi invito a visionare quanto scritto nel mio programma in merito alle politiche familiari e di sostegno alla natalità. Siamo disponibili al confronto con chiunque, ma non siamo intenzionati a mettere le nostre politiche familiari sullo stesso piano di quelle di un’amministrazione che firma i manifesti elettorali, ma non traduce gli atti in fatti amministrativi degni di nota”. Insomma, Masciotti si schiera a favore delle “politiche a tutela della famiglia e delle giovani coppie e ne percepiamo tutta l’urgenza. Tuttavia – conclude – teniamo a ribadire che queste politiche sono e devono essere a tutela di ogni tipo di famiglia e di ogni tipo di giovane coppia senza alcuna dicriminazione di genere. Il tutto nel pieno rispetto di ciascuno nell’autodeterminarsi”.

Parole che hanno subito scatenato l’accesa reazione del segretario comunale della lega, Mauro Malridotto, per il quale “stupisce, a tal proposito, che altri candidati sindaci, tra cui quello della sinistra, ex diacono, abbia deciso di non sottoscrivere il documento, preferendo appoggiare liste e partiti noti per le loro iniziative contrarie alla vita e alla famiglia, che promuovono l’utero in affitto e spingono per l’educazione sessuale Lgbt sin dalle scuole primarie con l’introduzione di teorie gender”. Per Malaridotto un passo indietro, quello di Masciotti, che “nega i suoi stessi valori”. “La coerenza in politica rappresenta un valore importante, capace di fare la differenza: chi cambia idea improvvisamente – conclude Malaridotto – dimostra solo di non essere affidabile”.

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