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Ancora grande caldo in Umbria. L’esperto: “Lieve calo non prima della prossima settimana”

Gli effetti del solleone si fanno sentire anche nella nostra regione. Per Fabio Pauselli di Umbria Meteo la colonnina di mercurio dovrebbe scendere di 2-3 gradi. Temperature sopra la media, ma inferiori agli scorsi anni

Pubblicato il 17 Luglio 2024 15:43 - Modificato il 19 Luglio 2024 16:16

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Caldo torrido in tutta la regione. Negli ultimi giorni in Umbria sono state registrate temperature particolarmente elevate: nella città di Foligno le massime hanno toccato o superato i 35 gradi mentre le minime si sono aggirate intorno ai 20 gradi circa. “Per un abbassamento delle temperature – afferma Fabio Pauselli, responsabile previsioni meteorologiche di Umbria Meteo –, che comunque non sarà eccezionale ma di 2-3 gradi circa, dovremmo aspettare la prossima settimana. Prevediamo che tra il 21 e il 23 luglio il calo sarà poco o nullo con qualche possibile rovescio temporalesco sull’Appennino, mentre tra il 24, 25 e 26 luglio ci sarà un lieve abbassamento, con temperature che rimarranno intorno ai 5 gradi sopra la media stagionale. Le correnti attualmente occidentali o sudoccidentali – precisa – diventeranno nordorientali, con conseguente probabilità di rovesci nelle zone del sud dell’Umbria. Zone che, pur essendo protette dalla catena montuosa dei Sibillini, subiranno deboli correnti occidentali di ritorno dal Tirreno con la creazione di cumolo nembi che porteranno piogge nel ternano. Mentre, nella parte più settentrionale della regione a partire dal perugino, la tramontana entrerà in maniera più diretta e difficilmente si creeranno cumolo nembi”. In questi giorni sono state registrate temperature molto alte, fino a 6, 7, 8 gradi sopra la media, valori eccezionali ed elevati ma che non rientrano nelle rilevazioni record. In Umbria è stato rilevato un notevole aumento delle temperature nel corso degli ultimi dieci anni, in particolar modo tra il 2022 e il 2023 quando l’aumento è andato ben oltre il prevedibile, mentre quest’anno sembra che il caldo sia più contenuto. Elementi che dipendono principalmente da tre fattori, come spiega Pauselli: “Il notevole innalzamento registrato nel biennio ‘22/’23 è dato da variabili peggiorative che hanno portato ad annate molto calde in tutto il globo, tra queste rientrano l’effetto riscaldante del Niño (che insieme alla Niña costituisce un fenomeno oceanico atmosferico che a partire da variazioni periodiche di temperatura delle acque superficiali del Pacifico centro-meridionale è in grado di creare fenomeni meteorologici che possono influenzare il clima dell’intero Pianeta. Si parla di Niño quando le temperature registrate superano la media, mentre di Niña quando le temperature sono inferiori), la fase del massimo solare e l’eruzione a inizio 2022 del vulcano sottomarino Hunga Tonga che ha provocato il riversamento nell’atmosfera di tonnellate di vapore acqueo che hanno accentuato il fenomeno dell’effetto serra. Quest’anno l’innalzamento delle temperature c’è ma appare minore rispetto agli scorsi anni per l’attenuarsi di questi fenomeni – prosegue Fabio Pauselli –, l’effetto negativo del Niño si sta esaurendo per far spazio ad una fase Niña che raffredderà le temperature al livello globale, anche se in estate l’impatto non sarà visibilissimo avremo un autunno e un inverno meno caldi. Inoltre, gli effetti dell’eruzione del vulcano sottomarino diminuiranno così come quello del massimo solare che si allenterà, con il sole che tenderà a mandare meno calore e infrarossi in direzione del nostro pianeta”. 
Per quanto riguarda poi il livello di caldo e siccità in Umbria, la situazione può essere considerata migliore di quella di altre regioni. “Rispetto alle zone a sud di Roma, la condizione del Cuore Verde è nettamente migliore – spiega il responsabile di Umbria Meteo –, il Sud Italia, ad esempio, si trova in una fase siccitosa prolungata da ormai quasi un anno. La situazione negli ultimi anni si è un po’ ribaltata, mentre la siccità nel 2021 e 2022 ha colpito maggiormente le zone del nord e del centro, compresa la nostra Regione, quest’anno al nord i rovesci sono stati sopra la media mentre al sud imperversa la siccità”. In Umbria un ruolo importante lo hanno svolto i rovesci primaverili: la primavera piovosa e non calda di quest’anno ha favorito la crescita della vegetazione, che svolge un’azione mitigatrice sulle temperature. “Sappiamo – conclude Pauselli – che un terreno maggiormente coperto da vegetazione limita gli effetti del caldo estivo”. 

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