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Foligno, con il caldo accessi al pronto soccorso in aumento: punte di 200 pazienti al giorno

Tra i sintomi più frequenti i virus gastrointestinali, le sincopi legate alle alte temperature ma anche le polmoniti su cui influiscono gli sbalzi termici e l’uso di condizionatori in maniera estesa. Calabrò: “In media 145 ingressi quotidiani. Il lunedì il giorno peggiore”

Pubblicato il 14 Agosto 2024 15:40 - Modificato il 15 Agosto 2024 12:57

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C’è l’aumento degli accessi al pronto soccorso ma anche quello dei ricoveri ospedalieri tra le conseguenze dell’emergenza caldo a Foligno. In queste settimane di temperature torride, infatti, il “San Giovanni Battista” sta registrando una crescita di pazienti, con picchi che hanno raggiunto anche i 200 ingressi giornalieri. Ad illustrare la situazione il direttore del pronto soccorso di via Arcamone, il dottor Giuseppe Calabrò, che individua nei lunedì le giornate più critiche. “La media giornaliera – spiega – è di 145 accessi quotidiani, anche se nell’ultimo mese – prosegue – più volte è stata superata la quota dei 180 e anche quella dei 200”.

Ad aumentare anche le richieste di assistenza nelle ore notturne, “fenomeno chiaramente legato alle alte temperature” sottolinea Calabrò, che traccia un quadro dei sintomi più frequenti. “C’è sicuramente una crescita di casi legati a virus gastrointestinali, collegabili a forme febbrili, che spesso necessitano di un’osservazione breve, mentre più raramente del ricovero. E ancora, le sincopi durante le ore più calde ma anche le cadute, soprattutto tra le persone più anziane”. Cadute che portano a due tipi di conseguenze: da un lato al trauma cranico e quindi ad emorragie cerebrali post traumatiche; dall’altro a fratture degli arti, femore in primis. Il che si traduce nell’ospedalizzazione del paziente. Ma a cosa sono dovute queste cadute? “A volte alla perdita di coscienza – commenta Giuseppe Calabrò -, altre volte invece a problematiche legate all’ipotensione o alle terapie che stanno seguendo i pazienti anziani e fragili”.

Tra i ricoveri vanno menzionati, poi, quelli per insufficienza respiratoria dovuta a polmoniti. “Su questo fronte – dice il direttore del pronto soccorso folignate – abbiamo avuto, in questo periodo, anche pazienti molto giovani. C’è sicuramente un incremento rispetto al passato di polmoniti da legionella – spiega entrando nel dettaglio della problematica -, ma nella gran parte dei casi siamo di fronte ad agenti non diagnosticati, anche se abbiamo visto che sia i batteri patogeni respiratori che i virus hanno in qualche modo influito in maniera negativa”. A giocare un ruolo chiave, come dichiarato dallo stesso professionista, ci sono gli sbalzi di temperature e l’uso di condizionatori in maniera estesa.

Scorrendo ancora la lista delle problematiche più frequenti, riscontrate questa volta soprattutto sugli anziani, sui fragili e su chi ha malattie croniche, si registrano poi gli scompensi cardiocircolatori e metabolici. Preoccupa un po’ meno, invece, l’aumento dei casi Covid. Confermato sì, “ma per fortuna – aggiunge Calabrò – si gestisce e risolve a livello ambulatoriale: il ricorso al ricovero è molto limitato e laddove necessario è dovuto a patologie concomitanti e non a complicanze legate al virus”.

Questa, dunque, la situazione fotografata dal direttore del pronto soccorso folignate, che rivolge ai cittadini anche alcune raccomandazioni. “Nel caso di persone anziane molto fragili è molto importante rivedere, in alcuni momenti dell’anno come nel periodo estivo, i dosaggi dei farmaci assunti per valutare la loro compatibilità con l’attuale situazione”. A questo si aggiungono, poi, consigli più classici: evitare l’esposizione nelle ore più caldo, seguire diete leggere e fare attenzione all’idratazione. Tra le raccomandazioni riservate ai più giovani, anche tra quelli più allenati, invece, evitare di sottoporsi ad attività sportive estreme quando le condizioni climatiche sono particolarmente torride.

“Il nostro pronto soccorso è impegnato giorno e notte per rispondere alle esigenze della popolazione, però bisogna fare un uso corretto del servizio – tiene a specificare Giuseppe Calabrò -, perché un ricorso massiccio alle prestazioni del pronto soccorso può mettere in crisi il ‘sistema ospedale’, sia perché oltre al personale del pronto soccorso può essere necessario il coinvolgimento di professionisti appartenenti ad altri servizi, ma anche per evitare il rischio di lunghe attese per i codici minori e malcontento. Per i sintomi più blandi, prima di recarsi al pronto soccorso – conclude -, è bene dunque confrontarsi con il medico di medicina generale o affidarsi alle cure del servizio di continuità assistenziale”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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