Si sono concluse le indagini preliminari per la rissa al Campo de li Giochi del 4 giugno 2023, avvenuta durante la sessione di prove ufficiali che anticipava la Giostra della Sfida. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto ha, infatti, notificato i relativi avvisi alle cinque persone coinvolte, tra cui il cavaliere del Cassero, Luca Innocenzi, che proprio a seguito di quell’episodio era rimasto fuori dalla “singolar tenzone” tanto in occasione dell’appuntamento di giugno quanto in quello del successivo mese di settembre.
Ai cinque indagati, così come emerso al termine degli accertamenti investigativi condotti dagli agenti del Commissariato di Foligno, diretto dal vice questore aggiunto Adriano Felici, è stato contestato il reato di rissa, “aggravata dai futili motivi – si legge nella nota diramata dalla Procura spoletina guidata dal Claudio Cicchella – e dall’esser stata realizzata in occasione di una manifestazione sportiva patrocinata dalla Federazione Italiana Sport Equestri e dal Coni”. Reato di rissa, dunque, ma non solo. Per due delle persone coinvolte, infatti, la posizione risulta gravata anche dalla contestazione di un altro reato, quello di lesioni personali aggravate, “avendo nel corso della colluttazione procurato traumi o fratture ad altrettanti corrissanti, per i quali questi ultimi fecero ricorso alle cure mediche”.
La notifica di conclusione delle indagini preliminari lascia, dunque, intendere che la vicenda non è destinata a concludersi con un’archiviazione: gli elementi investigativi raccolti avrebbero, infatti, prodotto sufficienti elementi per procedere, di fatto, con una richiesta di rinvio a giudizio. Quello penale, però, è solo uno dei procedimenti attivati a seguito di quanto avvenuto al Campo de li Giochi. Subito dopo la rissa, infatti, era stato adottato un primo procedimento, di carattere amministrativo, ad opera dell’allora questore di Perugia, Giuseppe Bellassai, che si era concretizzato nei Daspo comminati ai cinque coinvolti. Ma in ballo ce ne è anche un terzo, quello cioè che fa capo alla giustizia sportiva: non è escluso, infatti, che la decisione presa dalla Procura spoletina possa comportare ulteriori valutazioni anche da parte, come detto, della giustizia sportiva, a carico ovviamente del solo cavaliere folignate.