“È stato spontaneo, automatico”. Così Walid Kandli definisce il gesto compiuto domenica pomeriggio nel corso della partita di calcio Virtus Foligno-Gaifana. Il fischietto folignate, non appena si è accorto del malore occorso a un giocatore della squadra ospite, non ci ha pensato due volte e, dopo aver interrotto la partita, ha prestato il primo e preziosissimo soccorso. Il suo intervento ha permesso al ragazzo di riprendere coscienza ed essere trasportato in maniera serena al pronto soccorso per ulteriori accertamenti. Il tutto, mentre il direttore di gara riceveva gli applausi e i complimenti di chi era all’interno del rettangolo di gioco e di coloro che stavano seguendo la sfida al di là della recinzione.
“In quegli attimi – racconta all’indomani dell’accaduto Walid Kandli – non ho riflettuto su ciò che stavo facendo. Ho badato solo ad agire mettendo in pratica, uno dietro l’altro, i vari passi necessari per soccorrere il calciatore. Poi, quando la situazione è tornata sotto controllo, sono stato contento che non ci fossero state ripercussioni negative”. Il fischietto della sezione di Foligno non è comunque nuovo a gesti di altruismo. Nel novembre 2023 Walid Kandli ha raggiunto il Marocco, terra d’origine della sua famiglia, per consegnare alle popolazioni terremotate il provento di una raccolta fondi promossa nella frazione folignate di Sant’Eraclio. La stessa frazione che lo vede parte attiva nel mondo del volontario e, più precisamente, come animatore all’interno dell’oratorio “Don Mariano”.
Uno sguardo verso il prossimo che si tramuta anche nell’impegno – sempre a livello volontario – con la Croce Rossa Italiana. “Faccio parte da oramai 11 anni della Croce Rossa e lì ho imparato tante cose. Domenica le conoscenze legate al primo soccorso mi hanno aiutato, ma devo dire che comunque l’Aia (Associazione italiana arbitri, ndr) offre ai suoi tesserati corsi di pronto intervento, come ad esempio l’uso del defibrillatore”.
Tornando a quanto accaduto domenica a Foligno, Walid Kandli ripercorre quegli attimi concitati: “Erano gli ultimi minuti del secondo tempo e stavo seguendo l’azione, quando a un certo punto alcuni calciatori hanno attirato la mia attenzione indicandomi un calciatore a terra – racconta Kandli -. Appena mi sono avvicinato, ho notato il viso pallido e gli ‘occhi all’indietro’. Mi sono subito messo a terra vicino a lui ed effettuato la manovra GAS (guardare, ascoltare, sentire, ndr) mettendo in sicurezza la lingua e prendendo i battiti cardiaci sul posto e sul collo. Poi – prosegue – il calciatore è stato messo in posizione laterale di sicurezza e, tossendo e riprendendo colore, ha pian piano recuperato”. Un intervento che gli è valso il plauso di tutti i presenti.
Ma, purtroppo, per gli arbitri non è sempre così. Troppo spesso durante le partite i direttori di gara sono presi di mira in maniera esagerata. E, sempre troppo spesso, ciò avviene in maniera ingiustificata: “La collaborazione tra chi partecipa a una partita è molto importante. Arbitri, calciatori e allenatori sono tutti protagonisti nel rettangolo verde e tutti possono sbagliare – afferma Walid Kandli -. L’importante è che ci sia sempre rispetto”.
Ma cosa significa per Walid essere arbitro? “Per me è uno stile di vita, è un qualcosa che ti entra dentro. Sono 13 anni che faccio parte di questo mondo e posso dire che ora ragiono da arbitro anche fuori dal rettangolo di gioco. L’arbitraggio mi ha permesso di prendere determinate decisioni negli studi o nel mondo del lavoro, aiutandomi. Per me è stata ed è una vera e propria scuola che mi ha permesso di crescere velocemente.
Nel frattempo il calciatore soccorso da Walid Kandli è uscito dall’ospedale e, fortunatamente, sta bene. Il suo malore sarebbe dovuto a un colpo di calore: “Ringrazio in particolare l’arbitro e i compagni che mi hanno assistito velocemente e sostenuto tutto il tempo – dice il giocatore all’indomani della disavventura -. Ora sono a casa e sto bene, tornerò più forte di prima”.
Nella giornata di domenica la notizia ha fatto il giro del web e dei social, con l’arbitro folignate che è stato travolto da una marea di messaggi di congratulazioni. A farlo anche Stefano Camilli, presidente della sezione di Foligno dell’Associazione italiana arbitri: “Grazie Walid Kandli di aver reso onore e aver dimostrato con tutta la tua semplicità e umiltà la persona che sei diventato. Oggi, in molti hanno visto quello che tutti noi arbitri sapevamo già e conoscevamo benissimo, dentro quella divisa c’è un uomo fatto di valori, principi e pronto a fare di tutto pur di aiutare l’altro. Hai reso onore a tutta la nostra sezione e all’intera Associazione”.