Nuovi abiti pronti per essere ammirati in tutta la loro bellezza in occasione del corteo delle rappresentanze rionali della Quintana che si terrà nella serata di sabato 14 settembre lungo le vie e le piazza del centro storico, alla vigilia dell’attesissima Giostra della Rivincita di domenica pomeriggio al Campo de li Giochi. A rinnovare il guardaroba sono stati, in questo mese di settembre tanto l’Ente Giostra quanto il Rione Cassero.
Per l’Ente guidato dal presidente Domenico Metelli i nuovi abiti, presentati nel pomeriggio di martedì 10 settembre, sono stati quelli degli alfieri che, di fatto, aprono la sfilata quintanara. Realizzati interamente dalla commissione artistica dell’Ente Giostra, gli abiti si ispirano a quelli utilizzati per i caroselli equestri dell’epoca detti “alla romana”, quasi a voler riprodurre le antiche armature degli imperatori. Di vario genere i tessuti utilizzati, dal velluto bordeaux per la “corazza” e il mantello al tessuto operato per le contromaniche e il gonnello. Il tutto arricchito con passamanerie che decorano il busto, nastri e filigrane e completato con elmi piumati all’eroica, rivestiti in velluto.
Ma le novità riguardano anche l’abito che sarà indossato dalla madrina internazionale della Quintana, Eleonora Pieroni, che torna a sfilare dopo due anni di assenza in cui è stata impegnata con il lavoro e con la famiglia. A realizzare il suo nuovo costume le mani sapienti di Stefania Menghini, che si è lasciata ispirare dall’abito indossato Maria Maddalena, arciduchessa d’Austria e granduchessa di Toscana, esposto alla Galleria degli Uffizi a Firenze. Interamente ricamato a mano, presenta una zimarra in seta con piccoli motivi in oro e argento con perle e pietre. In seta oro pallido l’abito sottostante listato con passamaneria oro e nera, con ampie maniche a palloncino. Un ampio collo in pizzo écru, poi, ad incorniciare il volto, i polsi ed il fazzoletto.
I gioielli sono stati disegnati e realizzati dalla maestra orafa Cristiana Mariani con tecniche del 1600 coerenti con lo status e l’importanza della nobildonna. La corona è caratterizzata dall’effige del leone che rappresenta nell’iconografia barocca la forza il potere e la nobiltà. Nella corona, sormontata da una pasta vitrea fatta a mano, impreziosita da topazi gialli e perle barocche naturali, sono rappresentati anche i gigli simbolo di purezza e della città di Foligno. E ancora un girocollo di perle barocche con goccia di quarzo ialino bianco e oro, ed orecchini di perle coralli e topazi impreziosiscono il viso.
Rinnovati anche i costumi dei tamburini e dell’alfiere del Rione Cassero, che presentano importanti inserti in pelle, passando dallo stile “all’eroica” ad uno stile più “marziale” in linea anche con l’elemento simbolo dello stemma del rione, che richiama appunto una fortezza.
E sempre a proposito di eventi quintanari, per il pomeriggio di giovedì 12 settembre, il Pugilli ha organizzato un aperitivo per ricordare i 25 anni dall’ultima vittoria di Ca’ Granda. L’appuntamento è alle 18 alla Taverna dell’Aquila nera.