La Sinfonia n. 9 in re minore di Ludwig van Beethoven arriva per la prima volta nel cartellone degli Amici della musica di Foligno ma anche in città. E l’occasione sarà la chiusura della stagione concertistica, la numero 43. Di fatto, una chiusura in grande stile con l’opera 125 “Corale” per soli, coro e orchestra, monumento della storia musicale mondiale che sta già facendo registrare una grande adesione di pubblico da tutta la regione.
Il concerto è in programma per sabato 23 novembre, alle 21, all’auditorium “San Domenico” e va a celebrare i duecento anni dalla prima esecuzione del capolavoro accolta a Vienna il 7 maggio 1824, data che segna il cammino di un’opera che ha profondamente cambiato la musica occidentale. Ad organizzarlo una collaborazione tra gli Amici della musica, l’ Istituzione universitaria dei concerti di Roma (IUC) e la Fondazione accademia musicale Chigiana di Siena.
“Da direttore artistico degli Amici della musica sono davvero onorato di portare a Foligno un concerto sinfonico che ha fatto la storia della musica – ha esordito Marco Scolastra -. È stato un sogno a lungo accarezzato anche dai miei predecessori. Finalmente ci siamo e vorrei dedicare questo evento a Grazia Roberti Gentile, presidente e fondatrice illuminata che aveva questo desiderio. Ed è davvero straordinario che tutto questo sia stato reso possibile grazie alla collaborazione con la Iuc e Rinaldo Gentile, suo presidente, figlio della professoressa Gentile e ideatore dell’iniziativa”.
La Nona, che ha debuttato a Roma per l’inaugurazione della Stagione Iuc, vedrà in scena prestigiose realtà musicali italiane. Sul podio Enrico Saverio Pagano con la giovane ma già prestigiosa Orchestra Canova, il grandioso e celebre Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”, il maestro del coro Lorenzo Donati e quattro solisti d’eccezione Elisa Balbo soprano, la mezzosoprano Benedetta Mazzetto, il tenore Paolo Mascari, il basso Giacomo Nanni.
“La Nona sinfonia – ha dichiarato Michelangelo Mattoli, giovane direttore d’orchestra folignate ma da undici anni residente a Pesaro – è l’opera più rivoluzionaria mai scritta da un compositore. E non solo per l’introduzione del coro mai avvenuta prima. A renderla unica è il suo essere un viaggio spirituale meraviglioso nella vita di ognuno, nel destino del genere umano fatto di sofferenza che trova riscatto nella fratellanza. Beethoven ci dice che non siamo soli come ben sottolinea l’ode di Schiller del celebre Inno alla Gioia”.
“Grazie a questa collaborazione – ha detto Rinaldo Gentile – siamo riusciti in questa operazione davvero molto impegnativa, L’Orchestra Canova è da due anni orchestra residente della Iuc. Sono musicisti giovani ma già di grande spessore. La Nona è opera matura di Beethoven e deve essere suonata in modo maturo che non vuol dire da persone mature, ma da artisti veri, dentro”.
Per info e prenotazioni www.amicimusicafoligno.it.