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Violenza di genere, le storie di quattro donne diventano un progetto-spettacolo per il teatro

In vista della ricorrenza del 25 novembre, Athanor Eventi porterà in scena a Terni, Foligno e Perugia il monologo “Non è amore” per la regia e drammaturgia di Stefano Porri. Il ricavato devoluto ai Centri antiviolenza delle tre città umbre

Pubblicato il 8 Novembre 2024 12:34 - Modificato il 8 Novembre 2024 18:14

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Nasce da una riflessione partecipata sulla violenza di genere e sui femminicidi in Italia il progetto e spettacolo “Non è amore”, prodotto da Athanor Eventi. Patrocinato dal Centro pari opportunità della Regione Umbria, sarà l’evento di punta della prossima Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorrerà il 25 novembre prossimo.

Lo spettacolo, che vedrà sul palco l’artista Cristina Caldani per la regia e la drammaturgia di Stefano Porri, verrà messo in scena a Terni, Foligno e Perugia. A cominciare da sabato 23 novembre prossimo, quando ad ospitare l’evento sarà il teatro “Secci” di Terni (ore 21). Il giorno dopo, domenica 24 novembre toccherà a Foligno che, per l’occasione, spalancherà le porte dell’auditorium “San Domenico” (ore 17). Terza e ultima tappa, infine, a Perugia domenica 25 novembre nella sala dei Notari (ore 21.30). Gli incassi dei tre spettacoli saranno devoluti ai Centri antiviolenza presenti nelle tre città umbre che ospiteranno l’evento.

“Non è amore” parte da una riflessione sul senso di pericolo vissuto dalle donne a causa di un uomo e sul modo in cui hanno reagito, ma anche dai numeri di una regione come l’Umbria che, seppur piccola per numero di abitanti, si trova al 12esimo posto nella classifica annuale per il numero di femminicidi commessi. Lo spettacolo rientra nel teatro di impegno sociale che Athanor sta portando avanti nelle sue produzioni, per un teatro “che deve far riflettere e creare dibattito” come sottolineato dall’autore Stefano Porri. “‘Non è amore’ – spiega – elabora la sua drammaturgia intorno a quattro storie di violenza sulle donne, realmente accadute in Umbria, scelte e raccontate dall’attrice Cristina Caldani in collaborazione con i Centri antiviolenza dell’Umbria. Donne che sono riuscite, grazie al sostegno dei Cav, ad intraprendere un percorso di liberazione dalla violenza e di autodeterminazione per se stesse e per i propri figli. Lo spettacolo racconta anche il lavoro oscuro e difficile che le operatrici di questi centri portano avanti, ci siamo resi conto, infatti, che il loro operato è molto complicato”.

Durante la narrazione, infatti, e grazie a un sistema di videoproiezione, un disegnatore aggiungerà un significativo elemento grafico-pittorico, quasi fosse un secondo personaggio dello spettacolo. L’augurio della protagonista Caldani è che le platee “siano piene di pubblico maschile”. “Lo spettacolo – ha spiegato – parte da una ricerca profonda di tutte le vittime dal ‘75 ad oggi in Umbria. Vedendo che la situazione non migliora ci siamo detti con Athanor di fare qualcosa. Stefano mi ha così convinto a salire sul palco con un monologo. Il rapporto con i Cav ci ha permesso poi di spostare il focus per parlare così oltre che della storia anche del peso emotivo che subisce un operatore dei centri”.

Ha parlato di “un dramma che quotidianamente viviamo”, riferendosi alla violenza sulle donne, la presidente del Centro per le pari opportunità. “Nell’ambito delle iniziative per la Giornata internazionale – ha affermato Grechi – il centro ha sostenuto e patrocinato con convinzione questo spettacolo con i proventi che andranno a sostenere le spese dei Cav perché questi vanno messi nelle condizioni di sostenere le donne che decidono di uscire dai loro inferni. Siamo immersi in un sistema che è solo violenza e quindi è ora di agire con azioni che contrastino tutto questo. Il lavoro è stato pensato e scritto insieme alle operatrici che sono sempre in prima fila per affrontare questa problematica”.

La presidente Grechi ha inoltre evidenziato come sia importante per le politiche di genere coinvolgere oltre alle istituzioni anche il mondo privato e le aziende: “Non è Amore porta anche questo fondamentale messaggio”. Il progetto è, infatti, realizzato anche grazie al sostegno economico dell’azienda umbra Diva Iinternational che, attraverso il proprio marchio Fria, “vuole dimostrare il suo impegno e sensibilità nel sostenere il contrasto alla violenza sulle donne”, come ha dichiarato Letizia Cocchioni, coordinatrice marketing e comunicazione Diva International.

Per tutte le informazioni sullo spettacolo è possibile contattare i seguenti numeri: 3476721959; 3279705115. I biglietti, invece, sono acquistabili sui circuiti Ticketone e Ticketitalia.

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