È fissato per domani (sabato 16 novembre) l’interrogatorio di garanzia del 17enne ritenuto responsabile dell’omicidio di Salvatore Postiglione, il muratore di 56 anni ucciso all’alba di giovedì 7 novembre a Foligno. Il giovane, che dallo scorso mercoledì si trova nell’Istituto penitenziario minorile di Firenze dopo la convalida del fermo, dovrebbe essere sentito dal giudice Grazia Isa Maria Mazzini. Il condizionale, però, è d’obbligo dal momento che il quadro psichico del ragazzo sarebbe ancora tale da escludere questa possibilità. Se così fosse l’interrogatorio potrebbe essere rinviato all’inizio della prossima settimana, forse anche già lunedì.
Intanto proseguono le indagini degli agenti del commissariato di Foligno e dei colleghi della Squadra mobile di Perugia, agli ordini dei vice questori Adriano Felici e Maria Assunta Ghizzoni, per individuare i tasselli ancora mancanti nel complesso puzzle che ha iniziato a prendere forma non più tardi di una settimana fa, quando la città di Foligno si è risvegliata con la notizia di un efferato omicidio consumatosi in un parcheggio di via La Louviere, nella zona della Paciana. Si scava nelle vite dei due protagonisti di questa terribile vicenda: in quella di Salvatore Postiglione, ucciso con oltre 50 coltellate; così come in quella del 17enne, a carico del quale pendono gravi indizi di colpevolezza, tali da contestargli il reato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e porto e detenzione ingiustificati di oggetti atti ad offendere.
L’unico punto in comune tra i due, al momento, è l’aver condiviso per qualche mese di lavoro. Da lì, però, non sarebbero emerse criticità. Ecco perché gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le personalità di entrambi, continuando a sentire persone a loro vicine allo scopo di ricavarne elementi utili che possano far capire con precisione il perché di quanto accaduto in via La Louviere. Anche se l’unica persona che può dire veramente come siano andate le cose è proprio il 17enne, lo stesso che potrebbe dire anche dove si trova l’arma del delitto. Determinanti, su questo fronte, sono dunque le sue condizioni di salute, che ad oggi hanno impedito tanto agli inquirenti quanto ai suoi difensori – gli avvocati Samuele Ferocino e Ilario Taddei – e agli stessi familiari anche solo di poterlo incontrare.
L’unica cosa certa, al momento, è l’efferatezza con cui è stato compiuto il delitto: Postiglione, infatti, è stato ucciso con più di 50 coltellate tra addome, schiena e arti. Un accanimento che lascia emergere tanta rabbia e forse anche quel “rancore” che il 17enne avrebbe detto di provare nei confronti di un 50enne al quale lo legava qualcosa per cui provava vergogna.
Accertamenti tecnici verranno, inoltre, effettuati sul cellulare del ragazzo, dopo il sequestro disposto da Flaminio Monteleone, a capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Perugia. Il conferimento dell’incarico all’esperto è fissato per martedì 19 novembre. Sempre tra le giornate di lunedì e martedì dovrebbe inoltre arrivare l’ok alla restituzione dalla salma di Salvatore Postiglione alla famiglia per i funerali, che potrebbero tenersi a metà della prossima settimana, come spiegato dall’avvocato Alberto Maria Onori.