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Foligno, aumentano gli incidenti stradali ma diminuiscono le vittime

Nel 2023 registrati 217 sinistri contro i 204 dell’anno precedente: oltre 300 i feriti ma un solo decesso rispetto ai sei del 2022. La città della Quintana al secondo posto nella classifica provinciale, dietro Perugia

Pubblicato il 27 Novembre 2024 17:26 - Modificato il 28 Novembre 2024 16:07

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Sono stati 217 gli incidenti stradali a Foligno nel 2023. Numeri alla mano, 13 in più rispetto al 2022, quando se ne erano registrati 204. Trecentodieci i feriti, contro i 286 dell’anno precedente. A diminuire, invece, i decessi: se lo scorso anno infatti sulle strade folignati si è contata solo una vittima, nel 2022 le vittime per incidenti stradali erano state ben sei.

Confrontando i numeri folignati con quelli del resto della provincia, la città della Quintana, nel 2023, si piazza al secondo posto per sinistri, dietro a Perugia con 458 incidenti. La maglia nera per gli incidenti mortali nella provincia perugina per il 2023 va, invece, a Gubbio con cinque vittime, seguita dal capoluogo di regione e Gualdo Tadino con quattro decessi ciascuno.

A fare il punto è stato, nella mattinata di mercoledì 27 novembre, l’Automobile Club di Perugia con il suo presidente Ruggiero Campi e la direttrice Maria Elena Milletti. All’Autodromo di Magione, infatti, i due esponenti dell’Aci hanno presentato i dati Istat degli incidenti stradali che si sono verificati lungo le strade umbre da inizio a fine 2023. E il quadro che ne è venuto fuori è stato di un lieve miglioramento nel numero delle vittime rispetto al 2022 e di un aumento, seppur contenuto, tanto di incidenti quanto di feriti.

Entrando nel merito dei dati, in Umbria nel 2023 gli incidenti stradali sono stati 2.280, di fatto sei al giorno, di cui 1.656 nella provincia perugina e 624 in quella ternana, contro i 2.252 dell’anno precedente. Registrato, quindi, un incremento dell’1,2%. In calo, come detto, i decessi: in tutto il territorio regionale sono stati 45, di cui 37 nella provincia di Perugia e 8 in quella di Terni, a fronte dei 49 che si erano avuti nel 2022. La flessione, in questo caso, è stata dell’8,2%. In crescita, invece, i feriti: dai 3.076 del 2022 (2.241 nella provincia di Perugia e 835 in quella di Terni) si è passati ai 3.136 del 2023 (2.316 nella provincia di Perugia e 820 in quella ternana). Numeri alla mano, nove al giorno con una crescita del 2% sull’anno precedente.

Guardando, poi, alla provincia di Perugia, al centro di un focus da parte di Aci, l’incremento degli incidenti stradali tra 2022 e 2023 è stato dell’1,8%: in totale i sinistri sono stati 1.656, ossia 4,5 al giorno. Trentasette le vittime, in calo del 2,6% e 2.316 i feriti, sei al giorno, pari ad un +3,4% rispetto all’anno precedente. Con riferimento ai decessi, la fascia di età maggiormente coinvolta è stata quella superiore ai 65 anni. I conducenti dei veicoli coinvolti hanno rappresentato il 59% dei decessi e il 71 % dei feriti; i passeggeri il 19% delle vittime del totale e il 21% dei feriti; infine i pedoni, considerati utenti deboli della strada, il 22% dei deceduti e l’8% dei feriti. La mortalità stradale ha, poi, interessato principalmente uomini: solo il 38% dei decessi ha riguardato donne. Anche tra i feriti è risultata una prevalenza maschile con il 61%, mentre la fascia di età maggiormente coinvolta si è attestata per il 37% dei casi tra i 30 e i 54 anni.

Ruggiero Campi alla presentazione dei dati Istat 2023 sugli incidenti stradali

Maggiormente coinvolte le strade urbane con le auto a farla da padrone (74%), anche se il rischio di mortalità più elevato si registra alla guida di motociclette e velocipedi (tasso di mortalità pari al 1,84 alla guida di motociclette, pari al 2,20 alla guida del velocipede a fronte dello 0,73 alla guida di automobili). Infine, le cause: le tre principali fanno riferimento al mancato rispetto dei segnali stradali (25%), alta velocità (24%) e guida distratta (22%).

“Non è una questione di numeri ma di formazione e di coscienza degli automobilisti sulle strade – ha commentato il presidente Campi -. Da questo punto di vista – ha concluso – possiamo dire che la situazione della sicurezza stradale è precaria”.

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