Il giorno di Santa Lucia è decisamente speciale per Foligno. Vuoi per la presenza in centro storico dell’omonimo monastero delle clarisse che nel 2024 festeggia i 600 anni, che per la tradizione delle cialde, il 13 dicembre non è un giorno come gli altri per l’intera comunità. A partire dalla devozione nei confronti della Santa, che vedrà come sempre tanta gente accorrere alle celebrazioni in programma al monastero nella zona delle Puelle. Giovedì 12 dicembre alle 18 è in programma la Santa Messa della vigilia, presieduta da don Giovanni Zampa, vicario generale della Diocesi di Foligno. Per Santa Lucia, venerdì 13 dicembre, tante le celebrazioni eucaristiche in programma. A partire da quella presieduta da padre Pietro Gasparri ofm delle 7 del mattino. Poi alle 8,30 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino. Alle 10,30 solenne celebrazione eucaristica presieduta da padre Simone Ceccobao ofm, mentre alle 12 a celebrare sarà don Diego Casini e, alle 16, monsignor Giuseppe Bertini. Nel pomeriggio nuova celebrazione eucaristica alle 17,30 con monsignor Giovanni Nizzi. Si chiuderà alle 19 con la celebrazione eucaristica presieduta da don Cristiano Antonietti, vicario diocesano per la pastorale.
“Santa Lucia è vissuta quasi diciotto secoli fa, ma la sua storia umana e di fede parla ancora a noi oggi – raccontano le clarisse del monastero folignate -. Nel giorno della sua festa ci ritroveremo insieme, per chiederle di aiutarci a vedere, come lei, ciò che rimarrebbe oscuro se la vita e la storia non vengono illuminate dalla luce di Dio, l’unica che consente uno sguardo nuovo sulla realtà tutta. Lucia proprio per questo è un segno di speranza grande, che ci dispone ad entrare nel Giubileo Ordinario, che papa Francesco ha posto proprio sotto il segno della speranza che non delude. È la speranza e la Luce che ci sono rivelate nel segno solo apparentemente debole di un Bambino avvolto in poveri panni dalla Madre, nella povertà della grotta di Betlemme, di una giovane martire che ha amato il Signore Gesù fino alla fine. Ci disponiamo così – concludono – a ricorrere a lei e alla sua preghiera e a celebrarne la festa nel VI centenario della fondazione del nostro monastero”.
E, in occasione del 13 dicembre, i folignati sono pronti a “scaldare” i propri ferri per le cialde. Una tradizione gastronomica, questa, che affonda le radici nel passato ma che ancora oggi viene portata avanti da diverse famiglie e qualche attività commerciale. Una tradizione degna di esere tramandata, quella delle cialde all’anice, che vengono realizzate in quello che la tradizione vuole sia “il giorno più corto che ci sia”.