Botta e risposta a Foligno sulla situazione dell’ospedale “San Giovanni Battista”. A lanciare il sasso è il sindaco Stefano Zuccarini, intervenuto relativamente all’Unità operativa di chirurgia toracico-polmonare facente parte proprio del nosocomio in questione. Una realtà che, come sottolineato dal sindaco in una nota, “negli anni ha dato risposte sempre più efficaci per il trattamento chirurgico dei tumori polmonari. Ne sono la testimonianza, gli oltre duecento interventi effettuati nel periodo 2018-2023 e soprattutto la stretta sinergia con i reparti di chirurgia ed oncologia dell’ospedale di Foligno, che ha evitato a tutti i pazienti trattati, di essere trasferiti da un ospedale all’altro dell’Umbria”. A detta di Stefano Zuccarini, “a livello regionale si sta studiando un percorso assistenziale che prevede la soppressione di questo servizio: ciò costituirà una grave perdita per il nostro ospedale e tutto il territorio, ma soprattutto un disservizio per tutta l’utenza che, sempre più numerosa, si rivolge al nosocomio folignate. Invitiamo pertanto gli organi regionali – conclude il sindaco – a tutelare l’efficienza e l’operatività della chirurgia toracico-polmonare di Foligno, nonché i suoi brillanti risultati, facendo presente che contrasteremo, con ogni mezzo disponibile, la sua dismissione”.
E non si è fatta attendere la risposta della Regione in merito. A replicare al primo cittadino folignate è la Direzione regionale Salute e Welfare, che precisa come “non sussistono azioni di alcun tipo finalizzate alla chiusura di tale struttura ospedaliera”. Poi, la Drezione Salute della Regione prosegue nella replica sottolineando ciò che è avvenuto e ciò che avverrà in futuro: “A livello regionale è in corso la stesura dello specifico percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) nel rispetto delle indicazioni dettate dalle selibere della Giunta Regionale di giugno e di settembre 2024 sulla riorganizzazione della Rete Oncologica Regionale, che dovrà essere poi approvato con specifica delibera della Giunta Regionale.
Nello specifico va ricordato che l’ospedale di Foligno, sede di DEA di I livello, non ha mai avuto una Unità Operativa di Chirurgia Toracica come definita dal Decreto Ministeriale 70/2015. Tale disciplina può essere presente esclusivamente negli ospedali DEA di II livello (Perugia e Terni). Presso l’ospedale di Foligno – si legge ancora nella nota – è istituita una Struttura semplice dipartimentale di Chirurgia toracica che opera all’interno del Dipartimento Chirurgico aziendale ed effettua interventi chirurgici nell’ambito della disciplina di Chirurgia Generale.
A seguito della riconfigurazione della “Rete Oncologica Regione Umbria” (con DGR 609/2024 e DGR 1046/2024), in base agli standard e ai volumi soglia per la chirurgia oncologica, sono state individuate le sedi chirurgiche dove effettuare gli specifici interventi chirurgici inerenti alle malattie oncologiche. Relativamente alla chirurgia toracica oncologica, secondo gli ultimi dati disponibili, l’ospedale di Perugia è l’unico a garantire la soglia minima per tali interventi. Si rappresenta inoltre che le raccomandazioni dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) relative alla chirurgia ad alto impatto e ad alta specialità, come la Chirurgia Toracica, indicano di non disperdere la casistica, concentrando pertanto gli interventi nelle sedi in grado di assicurare gli standard previsti, anche al fine di garantire la sicurezza delle cure.
Sulla base di tali indicazioni – conclude il comunicato diffuso dalla Regione – e secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale 70/2015, relativamente all’area chirurgica-polmonare, tali tipologie di interventi sono da eseguirsi nelle sedi di Perugia e di Terni. Per dare attuazione a tutto quanto sin qui esposto, sono in corso le attività di specifici gruppi di lavoro della Rete Oncologica Regionale, finalizzati alla stesura dei PDTA delle patologie oncologiche, con la partecipazione dei professionisti di riferimento di tutte e 4 le aziende sanitarie regionali. I lavori dei gruppi non sono ancora conclusi e i PDTA non sono ancora stati recepiti dalla direzione salute e welfare per la loro validazione”.