Sanità e infrastrutture. Sono i due temi che il Partito democratico di Foligno intende portare sui tavoli regionali ora che la nuova squadra di governo si è insediata. Nonostante la mancanza di un rappresentante della città della Quintana tra i banchi di palazzo Cesaroni, per i “dem” guidati dalla segretaria comunale Maura Franquillo l’elezione di Stefania Proietti a presidente dell’Umbria apre la strada a nuovi confronti su questioni complesse come l’esclusione di Foligno dal piano delle Case di comunità, lo svincolo di Scopoli o la dibattuta Variante sud, che tanto ha infiammato gli animi cittadini in occasione delle ultime amministrative e non solo. “Abbiamo già chiesto un incontro alla presidente Proietti per parlare delle istanze e delle necessità di Foligno” ha dichiarato Maura Franquillo in occasione dell’incontro con la stampa che si è tenuto nella mattinata di venerdì 27 dicembre nella sede di via Mazzini e che ha visto presenti anche i consiglieri comunali Rita Barbetti, Mario Bravi e Giorgio Gammarota, sottolineando la grande fiducia che il Pd ripone nella neo governatrice.
“Non sarà un percorso semplice – ha quindi proseguito – ma potremo trovare i canali necessari per uscire da questo tunnel”. Un lavoro di sinergie che, per i “dem” folignati, andrà portato avanti anche nel dialogo con i consiglieri regionali di maggioranza e, ovviamente, con gli assessori. “Penso, da esempio, all’assessore De Rebotti per ciò che concerne temi come lo svincolo di Scopoli o la Variante sud, che nel tempo non sono stati affrontati nel giusto modo” ha così sottolineato la segretaria comunale del Pd. “Chiederemo, inoltre – ha quindi dichiarato -, che si facciano carico di ascoltare i cittadini con assemblee pubbliche. Chiederemo un ponte con noi ma anche con la città”.
Città che Maura Franquillo ha apostrofato come “arretrata, ferma e ferita”. Insomma, “da ricostruire”. “Per il sesto anno non abbiamo capito dove voglia andare questa amministrazione” ha detto, sottolineando ancora una volta come il risultato delle Comunali dello scorso giugno, che ha decretato la vittoria del centrodestra per soli 27 voti, testimoni “che questa amministrazione non sa come approcciare alla città”. “Vincere con così poco scarto – ha aggiunto – è sintomo di debolezza”.
Soddisfazione, invece, per l’esito che le Regionali hanno avuto per il Partito democratico. “Siamo tornati ad essere punto di riferimento della città e ci adopereremo per continuare ad esserlo e farlo sempre meglio” ha commentato la segretaria folignate, aprendo la porta a nuovi ingressi, purché ispirati dal “bene comune”. “Vogliamo far crescere questo partito in trasparenza, correttezza ed autenticità, lavorando insieme, in squadra, per un progetto che serva a tutti. Siamo disponibili all’apertura purché ci sia una chiarezza e una progettualità che abbia come fine il bene comune piuttosto che situazioni riconducibili a percorsi in solitaria” ha quindi dichiarato Maura Franquillo, prima di lasciare la parola ai colleghi, intervenuti su altre questioni che nel corso del tempo sono state oggetto di interrogazioni e mozioni.
A cominciare dal salario minimo richiamato da Mario Bravi. “La maggioranza ha spostato la discussione sulle commissioni ma a metà gennaio la riprenderemo” ha annunciato, sottolineando anche la necessità che le imprese che producono “utili consistenti”, comprese le municipalizzate come la Vus, li redistribuiscano. E ancora la questione dell’eolico ripresa da Giorgio Gammarota, insieme alla manutenzione e messa in sicurezza delle mura di Pale, agli scavi archeologici di Colfiorito, alla necessità di una programmazione degli interventi da realizzare lungo le strade di montagna e ancora la partita del bilancio. “Abbiamo votato contro – ha dichiarato – per perplessità sulle spese previste per lavoro e formazione, politiche sociali, giovani e sport”. Tra le criticità evidenziate dalla capogruppo in consiglio comunale, Rita Barbetti, invece, i “proclami” del sindaco sullo svincolo di Scopoli “i cui lavori sono ancora fermi”; l’immobilismo sul fronte ex zuccherificio; il calo della raccolta differenziata, “scesa dal 63% al 57%”; e gli asili nido “che non hanno più la cura dovuta”. Per arrivare, infine, alla richiesta di una maggiore attenzione nei confronti di giovani, ai quali dedicare “spazi e laboratori” ed “esortando la città con tutte le associazioni a creare un progetto di giovani per i giovani”, e degli anziani.