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Pm10, a Foligno 23 i giorni da bollino rosso nel 2024

A rilevare il dato la centralina dell’Arpa di Porta Romana che riporta i dati annuali segnalando il superamento della soglia di 50 microgrammi di polveri sottili per metrocubo: ecco il quadro completo degli ultimi dodici mesi

Pubblicato il 8 Gennaio 2025 14:37 - Modificato il 9 Gennaio 2025 17:47

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A Foligno sforati per ventitré volte i livelli di Pm10. Nel corso del 2024, secondo i dati registrati dalla centralina di Porta Romana di Arpa Umbria, la qualità dell’aria nella città della Quintana è risultata scarsa per 23 giorni. Un dato che dimostra un lieve miglioramento rispetto allo scorso anno quando il totale dei giorni sopra al limite era stato pari a 28, e un numero nettamente migliore se si prendono in considerazione i dati del 2022 quando i giorni in cui limite degli inquinanti nell’aria era stato superato 34 volte, sfiorando la soglia consentita di 35 giorni l’anno. 

Il dato preso in esame registra quante volte nel corso dei 12 mesi è stato superato il limite di 50 microgrammi a metro cubo di Pm10. Nello specifico le Pm10 sono polveri fini, particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, che possono essere di natura organica o inorganica e presentarsi allo stato solido o liquido, capaci di assorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche quali solfati, nitrati, metalli e composti volatili. Per questo è importante monitorare la loro concentrazione. Come spiegato da Arpa, il livello di concentrazione delle Pm10 nelle aree urbane aumenta nel periodo autunno-inverno, quando al traffico veicolare si aggiungono le emissioni di polveri derivanti dall’accessione degli impianti di riscaldamento. Un innalzamento favorito anche dalle attuali condizioni meteorologiche: fenomeni atmosferici come quello dell’inversione termica, infatti, causano lo schiacciamento delle polveri al suolo e ne impediscono la dispersione.

Nel 2024 gli sforamenti nella città di Foligno sono iniziati già a gennaio quando sono stati registrati picchi consecutivi di concentrazione di Pm10 dal 24 al 27 gennaio, con dati rispettivamente pari a 79, 66, 80 e 72, chiudendo il mese con uno sforamento di 58 microgrammi al metro cubo di Pm10 il 31 gennaio. A febbraio, poi, valori sopra il limite il primo giorno del mese con 58 microgrammi; il giorno seguente con 52 microgrammi e il 10 febbraio con 77 microgrammi. A marzo la concentrazione di Pm10 a Foligno è rimasta sempre bassa fino al 29, quando è stato registrato un evento eccezionale di trasporto e intrusione di polveri sahariane, perdurato fino al primo aprile, che ha comportato “un aumento dei valori – viene spiegato da Arpa Umbria – misurati in tutte le stazioni regionali e il superamento della soglia giornaliera per il Pm10”. Nello specifico in questi giorni sono stati registrati picchi elevati pari a 106 microgrammi il 29 marzo, 161 il 30 marzo e 140 il 31 dello stesso mese.

Aprile si è quindi aperto con un valore elevato di Pm10 nell’aria. Per tutto il resto del mese, invece, la qualità dell’aria è stata buona con valori sempre più bassi di 32 microgrammi di Pm10 al metro cubo. Una tendenza positiva che ha segnato tutto il successivo mese di maggio, quando la concentrazione di polveri sottili non ha mai superato il livello di 40, con il picco più alto pari a 38. Una buona qualità dell’aria ha caratterizzato anche il primo mese dell’estate, fino a quando il 20 e il 21 giugno sono stati registrati rispettivamente 80 e 107 microgrammi di Pm10  per metrocubo nell’aria. A seguire luglio, agosto e settembre sono stati i mesi in cui, a Foligno, si è registrata la migliore qualità dell’aria di tutto l’anno, con la concentrazione di polveri sottili che non ha mai superato i 35 microgrammi al metrocubo. Anche ad ottobre sono stati registrati buoni livelli di qualità dell’aria, tranne nell’unico caso di un picco del 17 ottobre quando la concentrazione di Pm10 è stata pari a 86 microgrammi al metrocubo.

Una qualità dell’aria più scarsa ha invece caratterizzato il mese di novembre, quando sono stati registrati quattro giorni di sforamento dei livelli delle polveri sottili. Nello specifico, 57 microgrammi il 7 novembre, 73 il 24 novembre, 75 il 25 novembre, 51 il 26 novembre. Quattro anche i giorni di qualità dell’aria scarsa contati a dicembre, concentrati soprattutto a ridosso della fine dell’anno: 65 il 3 dicembre, 59 il 29 dicembre, 73 il 30 dicembre e 90 il 31 dicembre.

Esclusi eventi eccezionali come quello relativo alla presenza di polveri sahariane, le cause della scarsa qualità dell’aria sono spesso imputabili a fonti antropologiche. Per questo l’Arpa ha quindi stilato una serie di consigli di comportamento che tutti i cittadini possono adottare per contribuire quotidianamente alla riduzione dell’inquinamento da polveri fini. Tra questi: usare di meno e meglio l’automobile; far controllare periodicamente il motore e il consumo dei pneumatici dell’auto; privilegiare nell’acquisto un’auto nuova, modelli a metano o Gpl o comunque meno inquinanti; praticare il “carpool”, ovvero usare la stessa macchina in più persone; ridurre la velocità di marcia; muoversi in bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici.

Inoltre, l’aumento della concentrazione delle Pm10 è determinato anche dalla produzione di energia, l’Agenzia regionale protezione ambiente consiglia quindi di spegnere le luci quando si esce da una stanza; spegnere il riscaldamento o il condizionatore quando non è necessario; preferire il ventilatore al condizionatore d’aria; utilizzare impianti di riscaldamento a biomasse legnose ad alta efficienza.

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