Passeggiando per Corso Cavour a Foligno, è quasi impossibile pensare di non imbattersi in qualche monopattino o bici che procede facendo lo slalom tra i pedoni che popolano la via. Tutto ciò, al netto di un divieto, quello al transito di velocipedi e monopattini lungo il Corso, che sembrebbe completamente ignorato dalla stragrande maggioranza di coloro che continuano imperterriti a scegliere di percorrerlo a bordo dei propri veicoli a due ruote, forti anche dell’assoluta mancanza di meccanismi di garanzia del divieto, che, di conseguenza, rimane per il momento una pura formalità.
Formalità che però rischia di risultare un’ulteriore inutile azione burocratica incapace, se non assistita da un ausilio pratico, di tutelare chi tutti i giorni percorre il Corso a piedi, esponendosi continuamente al rischio di essere travolto da chi non rispetta la nuova norma. “Poco tempo fa sono stata investita proprio qui sul corso – ha dichiarato una passante, frequentatrice abituale di corso Cavour -. Credo che sia importantissimo ribadire che ormai questa è un’area pedonale, è evidente che i cartelli non bastino a palesare l’esistenza del divieto. Sarebbe necessaria la presenza di qualche vigile che possa ricordarlo ai trasgressori con qualche multa. “È fondamentale – ha poi concluso – quantomeno che si crei una situazione in cui si possa camminare con tranquillità, senza il rischio di trovarsi qualcuno che da dietro, all’improvviso, possa travolgerti”.
La questione, infatti, non crea disagi soltanto a chi percorre il Corso, ma anche a chi sosta e a chi vi detiene attività, che ogni giorno deve fare i conti con questo problema, come i commercianti.
“Sono fermamente convinto che il Corso sia e debba essere in futuro un’area pedonale – commenta Fabrizio Bastida, titolare dell’omonima attività -. I monopattini, specialmente, viaggiano ad un’altissima velocità ed è pericolosissimo che continuino a poter circolare liberamente anche stante il divieto. Credo che per far sì che questo venga rispettato, debba essere fatta una comunicazione chiara, anche attraverso le fonti di comunicazione non istituzionali, per rendere nota a tutti la sua entrata in vigore”. Come Fabrizio Bastida, sul tema si è espresso anche Iuri Giaccherini, titolare dell’Era Ora Lounge Bar: “I cartelli ci sono, il divieto è in vigore da più di qualche giorno, quindi, è folle pensare che nessuno lo rispetti, significa o che lo si fa volontariamente o che chi viola il divieto non è in grado di comprendere quanto c’è scritto. Una possibile soluzione? Un vigile che inizi a fare le multe, la situazione a quel punto si risolverà senza problemi”.
Una situazione che rischia di andare avanti, ammenoché non si scelga di mettere in campo azioni che possano concretamente remare nella direzione della garanzia del divieto, così da poter liberare il Corso da quegli ostacoli che, allo stato attuale, gli impediscono di compiere un vero passo verso la sua metamorfosi in area pedonale.