Anche quest’anno il Carnevale dei ragazzi di Sant’Eraclio è tornato a varcare le porte delle scuole folignati per insegnare agli studenti l’arte dei mastri cartapestai. Un legame, quello tra la manifestazione carnascialesca che in questo 2025 spegne ben 62 candeline e gli istituti scolastici del territorio, di ogni ordine e grado, che va avanti da ormai tanti anni.
E quest’anno ad apprendere i primi rudimenti elle tecniche di lavorazione utilizzate per realizzare le sagome dei loro beniamini sono gli alunni delle seconde classi della scuola primaria di via Monte Cervino. A loro la possibilità, dunque, di mettere la “mani in pasta”, guidati da Paolo Angelucci, mastro cartapesta che modella artisticamente anche il polistirolo. Dopo un primo incontro nella giornata di giovedì 16 gennaio, il laboratorio proseguirà con altri tre appuntamenti il 22, il 28 e il 31 gennaio. In programma lezioni sulle maschere della Commedia dell’arte ma anche nozioni storiche sul Carnevale di Sant’Eraclio, che affonda le sue radici nel 1500. E ancora, un excursus sulla costruzione dei carri allegorici e sui corsi mascherati. A conclusione di questo percorso, poi, un laboratorio di cartapesta per effettuare una dimostrazione pratica di come si realizzano le maschere. “Il tutto finalizzato – come sottolineato dallo stesso Angelucci – a far conoscere ai bambini il Carnevale di Sant’Eraclio in tutte le sue sfaccettature e incuriosirli”. Referente del progetto didattico l’insegnante Federica Santucci.
Intanto sabato 18 gennaio il Carnevale farà tappa all’Istituto comprensivo Foligno 3 “Galileo Galilei”. In occasione dell’Open day organizzato dalla scuola, infatti, i ragazzi daranno libero sfogo alla loro fantasia con un laboratorio di pittura in cui le grandi maschere incartate durante un precedente laboratorio, quello di cartapesta, del 14 dicembre, prenderanno vita con vivaci colori e serviranno ad abbellire la scuola e i locali della taverna. Una collaborazione, quella tra l’istituto scolastico e i volontari del Carnevale di Sant’Eraclio, che, dichiarano dall’associazione, “favorisce lo sviluppo della creatività e il sentimento di comunità tra gli allievi”.