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Liste d’attesa, la presidente Proietti chiede slot aggiuntivi alle aziende sanitarie

La neo governatrice e la Direzione regionale al lavoro su un nuovo modello. Tra i punti cardine: no agli spostamenti dei cittadini in tutta la regione per visite ed esami e l’inserimento dei pazienti in percorsi ad hoc in base alla patologia

Pubblicato il 29 Gennaio 2025 19:01 - Modificato il 30 Gennaio 2025 14:18

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Slot aggiuntivi nelle agende di prenotazione. È quanto chiesto dalla presidente della Regione, Stefania Proietti, ai direttori delle quattro aziende sanitarie regionali per far fronte, “pur nella limitatezza – si legge in una nota – delle risorse disponibili”, al fenomeno delle liste d’attesa.

Parallelamente, fanno sapere dall’Ente di palazzo Donini, la neo governatrice umbra è impegnata con tutto lo staff della Direzione regionale salute e welfare in quello che viene definito come “un nuovo modello di gestione delle liste d’attesa e di presa in carico della persona” con riferimento a “diversi luoghi di cura” e “in continuità assistenziale nei diversi percorsi”. Un piano che, sottolineano dalla Regione, “verrà costruito e condiviso da tutti i portatori d’interesse già nei suoi primi atti e su tutto il territorio regionale, a garanzia della qualità e equità”.

Tra gli aspetti su cui Proietti e i suoi si dicono pronti ad intervenire gli spostamenti dei cittadini su tutto il territorio regionale per sottoporsi a visite o effettuare esami. Altro punto, l’inserimento dei pazienti in percorsi all’interno dei quali i professionisti pianificano e organizzano gli interventi sulla base della patologia.

“In questa ottica – specificano da Perugia – cambierà anche il rapporto con gli erogatori privati, ai quali verrà chiesto di supportare il sistema pubblico in rete nei percorsi superando la logica per cui fino ad ora sono stati dati budget alla sanità privata basati unicamente sul numero di prestazioni, un’ottica – dicono in conclusione – che oltre a creare concorrenza per la sanità pubblica ha frammentato i servizi determinando altresì il peggior risultato per la mobilità passiva nel 2023 in Italia”.

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