Un attacco d’arte in piena regola. Un’onda di colore e fantasia che ha cercato di spezzare la routine quotidiana dei folignati, e non, che si trovavano nella zona di Porta Romana. Si tratta dell’iniziativa chiamata “Arte in Città” a cura degli studenti e studentesse del liceo artistico “Marconi” che, con un’istallazione estemporanea nel cuore del centro storico, hanno voluto lanciare un forte messaggio sociale ed etico: andare incontro alla città per allacciare relazioni e unire le diversità.
Un coloratissimo enorme gomitolo di lana è stato il protagonista di “Arte in Città”, il punto di partenza di una visita plurisensoriale attraverso Foligno guidata dai docenti, per guardare e scoprire con occhi diversi i luoghi del quotidiano. Tutto secondo un percorso ad anello tra corso Cavour, piazza della Repubblica, via Gramsci, piazza San Domenico, via Mazzini e di nuovo Corso Cavour. L’evento clou di questa particolare giornata è stata l’opera d’arte “Legami”, che i vari studenti del liceo folignate hanno realizzato a turno, a partire dalle 8.30, nell’area tra Porta Romana e corso Cavour: una suggestiva tessitura di fili variopinti a cura di ogni singolo studente con un gomitolo che ha attraversato, da un capo all’altro, l’intero spazio urbano con un meraviglioso intreccio e incontro di storie, pensieri e visioni.
Ideata dalla professoressa Monia Berti, con la collaborazione dei colleghi di architettura e lettere, Rudy Trapassi e Irene Falcinelli, l’iniziativa ha subito trovato l’adesione della dirigente scolastica, Maria Paola Sebastiani. “Menti aperte sul mondo, creative, sensibili al fascino e al valore dell’arte, della bellezza e della cultura: in questa direzione stiamo lavorando con i nostri studenti del liceo artistico” ha dichiarato per poi ringraziare “l’ottimo team dei docenti, che mette in campo, con generosità e passione, la propria competenza professionale, anche in occasione di questo evento di arte urbana”.
Quindi arte, inclusione, fantasia, ma anche i soliti mugugni di cittadini che si sono ritrovati a cambiare il proprio percorso di qualche metro, inveendo contro l’istallazione stessa. “L’idea era quella di stravolgere la quotidianità della routine cittadina, perché l’arte è anche questo. Avevamo messo in conto anche chi non avrebbe apprezzato – ha spiegato la professoressa Berti – e difatti ci sono state ‘lamentele’ da parte di alcuni cittadini. Ma la cosa più straordinaria è stata, invece, l’estrema curiosità di una parte della città: in tanti hanno fatto molte domande ai ragazzi mentre stavano intrecciando i propri gomitoli, in segno di unione e incontro fisico, segno che un ‘attacco d’arte’ come questo può smuovere comunque le coscienze. Senza dubbio non sarà l’ultimo perché crediamo fortemente nel messaggio di ‘Arte in Città’”.
Ringraziamenti sono arrivati anche da parte della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che con un videomessaggio ha voluto ricordare l’importanza delle relazioni umane all’interno della città anche grazie ad iniziative artistiche come “Arte in Città”.