L’assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato il disegno di legge che ripristina il divieto generale di transito dei mezzi a motore sui sentieri dell’Umbria. Ad annunciarlo, nella giornata di martedì 6 maggio, è stato l’assessore alle Politiche agricole e al Turismo, Simona Meloni, che ha parlato di una “norma di civiltà” e di “rispetto verso il nostro paesaggio”. “Questa modifica – ha dichiarato a questo proposito l’assessore regionale – non solo rimedia a un errore normativo introdotto con l’emendamento alla legge regionale del 2001, approvato nel dicembre scorso in sede di bilancio dalla vecchia maggioranza, ma restituisce coerenza alla nostra visione di sviluppo sostenibile e di promozione del turismo lento”.
Il che non si tradurrà, però, in un no a prescindere alle attività motoristiche. Come spiegato da Simona Meloni, infatti, “il provvedimento prevede anche strumenti concreti per gestire in modo equilibrato le attività motoristiche, grazie a un aggiornamento annuale, a cura di Afor, delle aree e dei percorsi in cui sono autorizzate manifestazioni pubbliche o gare con veicoli a motore; la possibilità, sentiti i Comuni e i proprietari interessati, di autorizzare percorsi temporanei per attività ludiche e sportive, sempre nel rispetto delle normative ambientali e con adeguata segnaletica; il ripristino dei tracciati autorizzati, con un’attenzione particolare alla sicurezza di escursionisti e ciclisti”.
Secondo la titolare alle Politiche agricole e al Turismo si contemperano così tanto gli interessi di “chi ama vivere la natura in modo consapevole e responsabile”, ma anche di “chi pratica sport motoristici, promuovendo un’offerta turistica plurale e sostenibile”. Diversamente, il cosiddetto “emendamento Puletti”, quello cioè approvato dal precedente governo regionale e che aveva “sollevato non solo la protesta di 23 sindaci, ma anche l’indignazione di tante associazioni escursionistiche e ambientaliste”, è stato apostrofato dall’assessore Meloni come “un provvedimento che rischiava di compromettere anni di lavoro e investimenti pubblici sulla rete sentieristica umbra, oltre che di vanificare il messaggio lanciato dalla stessa Regione Umbria alla BIT di Milano, dove pochi mesi prima si celebrava il ‘turismo lento’”.
“Oggi si volta pagina – ha quindi concluso – con una legge che raccoglie le istanze del territorio, difende la biodiversità, tutela i piccoli comuni, sostiene un’idea di Umbria che cammina, che si scopre passo dopo passo”.