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La Via Flaminia volano per l’economia e il turismo folignate

La proposta porta la firma del Club per l’Unesco guidato da Maurizio Biondi e punta al coinvolgimento di istituzioni, scuole, associazioni culturali e cittadini, con un occhio anche alle regioni limitrofe. Il tema sarà al centro di un convegno a palazzo Trinci il 21 maggio

Pubblicato il 15 Maggio 2025 16:46 - Modificato il 15 Maggio 2025 17:50

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Anche il patrimonio storico può diventare motore di sviluppo locale. Ne è convinto il Club per l’Unesco di Foligno e Valle del Clitunno guidato dal presidente Maurizio Biondi che, proprio partendo da questo assunto, ha avviato a partire dal 2023 un progetto che, coinvolgendo in prima battuta le scuole, punta alla riscoperta condivisa del territorio, non solo per tutelarlo ma anche in un’ottica di rigenerazione cultuale e partecipativa.

Un progetto dedicato, nello specifico, alla valorizzazione dell’antica Via Flaminia, la storica arteria che collegava Roma con il nord della penisola e che, per dirla con le parole del Club per l’Unesco folignate, “ancora oggi custodisce tra i suoi paesaggi un patrimonio archeologico, culturale e identitaria di straordinario valore”. Al punto che il sodalizio presieduto da Maurizio Biondi ha deciso di compiere un deciso passo in avanti, lanciando un’ambiziosa proposta, che risponde al nome di “Progetto a rete: la Via Flaminia antica”. L’idea è quella di “costruire una sinergia tra realtà diverse per ridare voce e viabilità a un patrimonio che troppo spesso resta in ombra”. Ad essere chiamati in causa, dunque, istituzioni, scuole, associazioni culturali e cittadini ma anche le regioni limitrofe: dal Lazio all’Emilia Romagna, passando per le Marche.

Cinque gli obiettivi perseguiti, così come enunciati dal presidente Biondi: oltre alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio storico e culturale, già citate, si parla anche di promozione della cultura e dell’educazione storica; di sostenibilità e sviluppo del turismo; di integrazione con il paesaggio naturale e agricolo; e, infine, dell’individuazione di percorsi meditativi e spirituali. Temi che saranno trattati da esperti del settore nel corso della sessione pomeridiana (15.30 – 18.30) del convegno organizzato per mercoledì 21 maggio a palazzo Trinci che avrà per titolo “La Via Flaminia antica”. “I relatori presenti illustreranno proprio le varie sfaccettature che possono rendere questo nostro asset viario così importante – ha dichiarato il presidente Biondi -, non soltanto come un museo a cielo aperto ma come base per sviluppare il territorio sotto tutti i punti di vista, da quello turistico a quello economico, aprendosi anche alle altre regioni interessate dalla Via Flaminia”. In cantiere, dunque, un progetto pluriennale “che costituirà – ha concluso Maurizio Biondi – uno dei punti fondanti dei programmi 2026 e successivi del nostro Club”.

La sessione mattutina (9 – 12) del convegno del 21 maggio, invece, sarà riservata alle scuole: otto quelle coinvolte tra istituti omnicompresivi e scuole secondarie di secondo grado di Foligno, Trevi, Spoleto e Perugia. Gli istituti scolastici, infatti, fin dal 2023 sono coinvolti in un progetto di studio e ricerca approfondita della Via Flaminia, come sottolineato dalle coordinatrici Franca Rossi ed Emanuela Biagetti. “Progettualità – ha commentato la prima – ora presa in mano dai licei scientifico e classico di Foligno”. E a rappresentare il “Marconi” nella conferenza stampa di presentazione del convegno è stata la professoressa Irene Falcinelli. “Questo progetto – ha dichiarato – è stato un’occasione per far sì che i ragazzi guardassero al luogo in cui vivono e studiano, a ciò che li circonda: lo hanno fatto con un occhio attento e anche divertendosi. Insieme abbiamo fatto uno studio del territorio che, però, ci ha restituito anche alcune criticità, come ad esempio l’impossibilità di attraversare in sicurezza in bicicletta alcune aree del territorio folignate come quella di Pontecentesimo. Presenteremo i risultati della ricerca in occasione del convegno, anche se saranno diversi da quella che era l’idea iniziale, proprio per alcune difficoltà riscontrate durante il percorso”. 

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