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In manette per spaccio alle Conce: a far scattare l’arresto le segnalazioni dei cittadini

L’operazione condotta dagli agenti della polizia locale aveva portato negli scorsi giorni a incastrare una coppia di stranieri risultati irregolari. Nei guai due giovani ventenni in città da qualche mese e che ora potrebbero essere espulsi

Pubblicato il 3 Giugno 2025 14:56 - Modificato il 4 Giugno 2025 14:04

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Il la lo hanno dato alcuni cittadini, segnalando strani movimenti nella zona delle Conce. E proprio da lì sono partiti i controlli mirati della polizia locale, guidata dalla comandante Simonetta Daidone, che negli scorsi giorni avevano portato all’arresto per detenzione ai fini di spaccio di due giovani di origini albanesi risultati irregolari sul territorio. L’operazione aveva visto in campo gli agenti del comando di viale Marconi, impegnati in un’attività di perlustrazione e monitoraggio in borghese dell’intera area soprattutto in orario “movida”, ossia quello notturno che, in questo periodo, vede in centro un maggior afflusso di persone legato anche alla Quintana e all’apertura delle taverne. 

Ed è stato durante questi servizi che gli agenti della polizia locale hanno notato un giovane, in atteggiamento sospetto, mentre cedeva qualcosa ad un’altra persona che si trovava a bordo di un’auto. Immediata la decisione degli agenti di fermare entrambi i soggetti per un controllo che, come ipotizzato, ha dato esito positivo. Indosso al giovane che aveva attirato l’attenzione del personale della polizia locale, sono stati rivenuti degli involucri verdi ed un blister, per un totale di 18 dosi di droga, risultata essere cocaina. Ogni involucro, secondo quanto reso noto dalla comandante Daidone, conteneva all’incirca 0,84 grammi di stupefacente e veniva ceduto al prezzo di 70 euro. Il giovane, un 20enne di origini albanesi irregolare sul territorio, è stato quindi portato insieme all’acquirente, trovato in possesso di un’ulteriore dose, negli uffici di viale Marconi. 

Ed è stato proprio quest’ultimo a permettere alla polizia locale di incastrare anche il secondo pusher. Mentre si allontanava dal comando, dopo essere stato sentito dagli agenti come assuntore, il giovane ha iniziato a mandare messaggi. L’atteggiamento nervoso ha, però, spinto il personale della polizia locale a seguirlo. Pedinamento che li ha condotti in via Bolletta, lì dove il giovane aveva appuntamento con un secondo spacciatore per l’acquisto di una seconda dose. Nuovo intervento, dunque, per gli agenti agli ordini della comandante Daidone, che ha portato al secondo arresto: anche in questo caso a finire nei guai un 20enne di origini albanesi e, come l’altro ragazzo, irregolare sul territorio. 

Entrambi, secondo quanto emerso, erano in zona da qualche mese ma non è stato possibile risalire alla loro residenza, che comunque non risulta essere a Foligno. Entrambi, inoltre, non parlavano bene la lingua italiana e a carico di uno dei due sono emersi anche precedenti specifici, ma non relativi a episodi avvenuti sul territorio folignate. 

Dopo essere stati arrestati, per loro è scattato il giudizio per direttissima che non ha portato però all’adozione di alcuna misura. I due giovani, dunque, sono tornati liberi ma rischiano l’espulsione, in quanto irregolari. Provvedimento, quest’ultimo, al vaglio della questura. 

Tutti i dettagli dell’intervento sono stati illustrati nella mattinata di martedì 3 giugno, in occasione di una conferenza stampa a cui ha fatto da sfondo l’ufficio del sindaco Zuccarini a palazzo Orfini Podestà. Intervenendo, il primo cittadino ha voluto fare il punto sull’attività portata avanti dalla polizia locale da quando ad assumerne il comando è stata Simonetta Daidone. “La polizia locale ha ampliato notevolmente la sua attività – ha dichiarato – non limitandosi alla classica gestione del territorio, ma con operazioni che stanno dimostrando le capacità degli agenti che sono stati adeguatamente addestrati a questo, grazie anche alla collaborazione con la scuola di polizia di Spoleto”. A loro disposizione anche tutta una serie di strumenti – dallo spray al peperoncino al manganello estensibile e fino ad arrivare alla dashcam -, a cui si aggiungeranno presto due taser, assegnati a due agenti specificatamente formati, come stabilito in occasione dell’ultimo consiglio comunale, quando la maggioranza ha approvato la proposta di Fratelli d’Italia. “È uno strumento di contrasto alla criminalità – ha dichiarato -, non è mortale e limitatamente invasivo. Con un giusto addestramento garantirà la piena sicurezza sia dell’agente che di chi compie il reato e sarà utilizzato solo in casi estremi. È giusto – ha quindi sottolineato – che gli operatori vadano in strada con la massima sicurezza e spiace – ha concluso – che l’opposizione non l’abbia ritenuta una misura idonea”.

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