Milano è la città in cui il suo talento e la sua professionalità hanno raggiunto la loro massima espressività, in cui si può ancora ammirare la sua impronta. Foligno è la città che, invece, gli ha dato i natali, che lo ha visto crescere e che ne custodisce gelosamente i suoi disegni. Due città che si sono ritrovate unite nel suo nome: lui, Giuseppe Piermarini, tra i maggiori architetti italiani del XVIII secolo. E che, insieme, hanno deciso di lavorare alla valorizzazione di questa grande figura che tanto ha fatto e tanto ha lasciato: dalla ristrutturazione di palazzo Reale alla costruzione del Teatro alla Scala, solo per citare alcune delle sue più importanti opere.
Così, dopo palazzo Reale, che nel 2024 aveva ospitato la mostra “Piermarini a Milano. I disegni di Foligno”, ora quella stessa esposizione ha trovato una casa temporanea quasi 500 chilometri più giù, nelle splendide sale affrescate di palazzo Trinci, a Foligno. Un omaggio al grande architetto del Neoclassicismo italiano fortemente voluto dai Comuni di Foligno e Milano, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e da Palazzo Reale, seguendo – come spiegato dal responsabile dei musei comunali folignati, Roberto Silvestri – “lo stesso format, lo stesso progetto scientifico e la stessa curatela”. Curatela che ha visto scendere in campo un gruppo di esperti composto da Alessia Alberti, Emanuele De Donno, Marcello Fagiolo, Simone Percacciolo, Marisa Tabarrini, Italo Tomassoni e Paolo Verducci.
Inaugurata nella mattinata di venerdì 20 giugno e visitabile fino al 2 novembre prossimo, la mostra “Piermarini a Milano. I disegni di Foligno” vede in esposizione circa mille disegni autografi provenienti dal fondo Piermarini custodito all’interno della biblioteca comunale “Dante Alighieri” di Foligno. “Disegni che – ha sottolineato sempre l’architetto Silvestri – sono stati adattati agli spazi di palazzo Trinci, differenti da quelli di palazzo Reale”.
Due le sezioni in cui si articola il percorso espositivo, ripercorrendo momenti salienti della vita e dell’opera dell’artista. Una prima sezione è dedicata agli anni della formazione del Piermarini, avvenuta sotto Paolo Posi, Carlo Murena e Luigi Vanvitelli, di fatto il suo mentore, colui che lo avrebbe poi introdotto negli ambienti lombardi. Una seconda sezione, invece, è dedicata alla sua attività in Lombardia, lì dove ricoprì il ruolo di “regio imperial architetto” della casa d’Asburgo. Questa seconda sezione è suddivisa, a sua volta, in due sottosezioni: una incentrata sul metodo seguito; l’altra su Piermarini ornatista.
“Questa mostra – ha dichiarato l’assessore folignate alla Cultura, Alessandra Leoni – ci permette di valorizzate un personaggio centrale non solo per Foligno ma per il nostro Paese. Sarà un’occasione per cittadini e turisti per conoscere e riscoprire Giuseppe Piermarini, che è nostra intenzione valorizzare attraverso la creazione di un itinerario che, oltre alla mostra, promuova anche la sua storia e i luoghi che ha vissuto”.
In quest’ottica si iscrivono le quattro visite gratuite, promosse dal Comune di Foligno insieme all’Associazione guide turistiche dell’Umbria, che si terranno il 28 giugno, il 19 luglio, il 16 agosto e il 20 settembre e che porteranno cittadini e turisti alla scoperta della cattedrale di San Feliciano, dell’ex chiesa della trinità in Annunziata, della casa natale di Giuseppe Piermarini e anche della residenza storica della sua famiglia, in via Pignattara, oltre che di monumenti simbolo a lui dedicati come l’ex teatro Piermarini e l’Ercole con obelisco, omaggio a lui dedicato da Ivan Theimer.

“Da Giuseppe Piermarini – ha commentato la presidente della Fondazione Carifol, Monica Sassi – possiamo trarre tre lezioni: considerare la cultura come luogo e momento di comunità, facendo vivere le piazze e i teatri della nostra città; riflettere sul ‘costruire per durare’, dando attenzione a vecchi edifici, riadattandoli a nuovi usi e potenziando le risorse locali; infine, pensare alla cultura come coesione sociale, utilizzandola per migliorare il benessere delle persone. Si può essere figli di una piccola città e diventare cittadini del mondo – ha quindi sottolineato – e Foligno ha un patrimonio che merita di essere sempre più valorizzato, una comunità creativa e modelli come Giuseppe Piermarini da seguire. Perché la bellezza – ha concluso – è il motore economico migliore”.
“Questa esposizione – gli ha fatto eco Simone Percacciolo, responsabile della valorizzazione di palazzo Reale – è la seconda parte di un percorso che stiamo costruendo insieme e che speriamo non finisca, perché Giuseppe Piermarini è un tesoro di Foligno e di Milano”.
Un tesoro che, come detto, potrà essere riscoperto anche attraverso la mostra inaugurata a palazzo Trinci e che, come dichiarato dalla dirigente alla Cultura del Comune di Foligno, Francesca Rossi, sarà gratuita per i possessori della Foligno Card e che si inserisce nel percorso museale cittadino senza costi ulteriori, dunque, per chi acquisterà i biglietti per visitare i musei folignati.