Bloccare il processo di privatizzazione delle Ferrovie dello Stato. Secondo il segretario generale di Filt Cgil Umbria, Ciro Zeno, sarebbe questo l’unico elemento che potrebbe salvare i pendolari umbri. Una richiesta avanzata lunedì 7 luglio a Orvieto durante l’incontro con la stampa tenutosi davanti alla stazione ferroviaria, indetto, appunto, per fare il punto sulle problematiche delle linee ferroviarie Firenze-Roma, Perugia-Foligno e Terni-Roma. “Bene i sindaci con la fascia tricolore a Roma – è intervenuto Zeno –, bene la presa di posizione della Regione Umbria e di tutte le istituzioni locali, ma manca la fine di questo percorso e cioè un atto formale, una linea di indirizzo, da recapitare al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e al ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti per chiedere di fermare la privatizzazione”.
Il riferimento è a quando, la scorsa settimana, una trentina di sindaci umbri si sono recati a Roma per richiamare l’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali e dei vertici di Trenitalia, Rfi e dell’Autorità di regolazione dei trasporti sulle problematiche della linee ferroviarie che provocano disagi quotidiani a migliaia di cittadini. Mentre la presa di posizione, a livello regionale, si riferisce all’incontro pubblico organizzato dall’assessore ai trasporti della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, lo scorso 28 giugno a Orvieto. Iniziativa, pianificata con l’obiettivo di tracciare nuove rotte per il trasporto ferroviario, analizzando le criticità attuali e le prospettive del servizio, invitando a costruire un “fronte comune” che includa anche le altre regioni e il Governo.
Come ribadisce sempre il segretario generale di Filt, attualmente gli spostamenti in treno risultano troppo lenti: “Per andare a Roma non si possono impiegare due ore da Orvieto o Terni, quattro ore da Perugia o tre ore da Foligno, non è questo il futuro. Dobbiamo capire cosa si vuole fare dei trasporti in questa nazione. Se vogliamo mantenere un servizio universale – ha incalzato –, i treni interregionali devono passare sull’alta velocità, se la scelta è quella di un servizio commerciale abbiamo distrutto la vita dei pendolari in Umbria. Se non si cambia la strategia del governo rispetto all’idea di privatizzare tutto sarà un disastro e i territori umbri resteranno fuori dal mondo”.
Nello scenario che si sta prospettando, spiega ancora il segretario generale di Filt Cgil Umbria, nel 2026 il servizio oggi gestito dal ministero dei Trasporti che riguarda gli Intercity verrà messo a gara “è quindi facile – prosegue Zeno – prevedere ribassi dei servizi e l’abbattimento della qualità e delle garanzie per i cittadini. Toccherà poi trasporti regionali, mettendo sul mercato un settore che invece deve garantire i servizi a tutti. Di fronte a tutto questo o si fa marcia indietro a livello di scelte politiche o non riusciremo a fermare il default del sistema”.
In conclusione, secondo Ciro Zeno, per difendere i diritti dei lavoratori pendolari e di tutti i cittadini che utilizzano i treni come mezzi di collegamento è necessaria “un’azione comune delle istituzioni regionali e locali, indistintamente dal colore politico, che abbia come obiettivo quello di salvare il servizio di trasporto e di fare pressione sul governo”.