La giunta Proietti ha approvato il disegno di legge sulle rinnovabili, quello cioè volto ad individuare – tra le altre cose – le aree idonee alla realizzazione di eventuali impianti per la produzione di energia green. L’ok al documento sulle misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio è arrivato con la delibera numero 698, nonostante la recente sentenza del Tar del Lazio sul Decreto ministeriale del 21 giugno 2024.
Secondo quanto reso noto dall’Ente di palazzo Donini, la legge promuove un mix energetico diversificato, includendo tecnologie di accumulo come idroelettrico da pompaggio, accumulo gravitazionale ed idrogeno verde; privilegiata, poi, la realizzazione di impianti diffusi, di piccole e medie dimensioni, prossimi alla domanda, riconoscendo le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) come pilastro del sistema, dichiarando idonea ogni area ad esse destinate, favorendo l’autoproduzione e contrastando la povertà energetica.
Con riferimento alle aree idonee, rientrano in questa tipologia le superfici antropizzate e compromesse, le coperture, le aree edificate, parcheggi, aree dismesse, discariche e infrastrutture esistenti. Situazioni in cui, viene spiegato dalla Regione, i tempi autorizzativi saranno ridotti e il parere paesaggistico sarà non vincolante. Obiettivo dichiarato: incentivare la rigenerazione delle aree già antropizzate. Grande attenzione, fanno inoltre sapere, sarà dedicata all’agrivoltaico; così come è prevista una ripartizione territoriale equa degli impianti. E, infine, garanzie finanziarie per la dismissione degli impianti e un programma di compensazioni ambientali e territoriali a carico dei proponenti, con percentuali significative dei proventi da destinare ai comuni o alle Cer.
Per l’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca, si tratta di un documento “risultato del grande percorso di partecipazione che abbiamo messo in campo con quasi cento incontri e sei plenarie su tutto il territorio della nostra regione”. Con il coinvolgimento, dunque, si sindaci, amministratori, associazioni, tecnici, imprese e cittadini.
“Ci muoviamo in un quadro molto complicato” ha quindi sottolineato De Luca, citando la Costituzione, il quadro normativo nazionale definito dal Governo e la “giurisprudenza che evolve costantemente”. “I 60 giorni che il Tar del Lazio ha dato al Governo per la correzione del decreto attuativo sono giunti al termine” ha dichiarato al riguardo, aggiungendo come “ad ora non è arrivato alcun segnale”. “In questo vuoto normativo – ha proseguito – il nostro territorio continua ad essere bersaglio di centinaia di progetti eolici e fotovoltaici di grandi dimensioni in aree non idonee, totalmente fuori scala per il nostro territorio. Al contrario i progetti delle Comunità Energetiche Rinnovabili e quelli delle nostre imprese sono paralizzati da una vera e propria moratoria fantasma che sta soffocando il nostro sistema economico”. L’auspicio dell’assessore De Luca è, ora, che “l’iter in assemblea legislativa sia rapido, per giungere all’approvazione – conclude – entro l’estate”.