Una mozione per chiedere la revoca della legge regionale dell’11 aprile 2025, che prevede disposizioni in materia di addizionale regionale su Irap e Irpef. A presentarla dai banchi del consiglio comunale di Foligno, la capogruppo di Fratelli d’Italia Valentina Gualdoni che ha illustrato la mozione con carattere d’urgenza, con la quale il consiglio comunale impegna il sindaco “a richiedere alla presidente della Giunta regionale Stefania Proietti, la revoca della legge regionale, essendo mutata la situazione di fatto e rendendosi doverosa una nuova valutazione dell’opportunità e dell’interesse pubblico, stante le conclusioni della Corte dei conti, a promuovere un confronto pubblico trasparente sul futuro della sanità umbra e sulla sostenibilità delle politiche fiscali regionali”. La mozione è stata approvata nel corso del consiglio comunale cittadino dello scorso 22 luglio con 14 voti favorevoli, l’astensione del consigliere Masciotti (Foligno Domani) e l’espressione dei cinque voti contrari del pentastellato David Fantauzzi e dei dem Mario Bravi, Giorgio Gammarota, Maria Frigeri e Maura Franquillo.
Tra i motivi che hanno spinto la maggioranza a presentare la mozione, il recente giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2024 messo a punto dalla Corte dei conti lo scorso 7 luglio. Nel corso del giudizio, infatti, tra le varie osservazioni messe a relazione, è stato puntualizzato che il disavanzo consolidato del sistema sanitario regionale è risultato pari a 34,2 milioni di euro, cifra differente dai 243 milioni iniziali e i 90 milioni successivi. Un risultato, l’importo minore, sceso per fondi straordinari come payback e premialità.
Nel corso della discussione della mozione presentata dalla consigliera Gualdoni, si sono susseguiti vari interventi sia della maggioranza che dell’opposizione. Dagli scranni del campo largo il dem folignate Mario Bravi è intervenuto puntualizzando come la revoca della legge non spetti ad un consiglio comunale ma a un organo superiore: “Vi informo – ha incalzato – che nel diritto amministrativo possono mettere in atto una revoca solo gli enti istituzionali superiori all’ente che emana la legge. Il diritto amministrativo non prevede quindi che un comune possa revocare una legge regionale”. A prendere la parola, poi, Mauro Masciotti che ha affermato: “Se continuiamo a emettere tasse al ceto medio non preserviamo i poveri, e lo dico anche ai miei amici e compagni di sinistra, ma andiamo a far cadere nel burrone il povero ceto medio che si trova sempre più in difficoltà. La comunicazione è mancata su tutti i punti di vista, a cominciare dalla maggioranza che in questo momento governa in regione. Dobbiamo rappresentare i cittadini – ha proseguito – e ci sono mille altre possibilità per intervenire, al di là della tassazione. Mi asterrò al voto di questa mozione perché credo che la politica abbia possibilità diverse di intervenire sui problemi dalla gente dal trovare il sistema più rapido punendo le persone e le famiglie delle nostre comunità”.
Molto più critico, invece l’intervento di Maura Franquillo, che ha detto: “La manovra è stata fatta anche perché nelle casse della Regione non c’è più niente in tante materie, non solo quella della sanità. Anche se questa, chiaramente, è quella più colpita. Trovo questa mozione assolutamente inadeguata e noi ci esprimeremo contrariamente. Questa è mera propaganda, sono assolutamente contraria perché, quando i tempi erano maturi per un incontro che potesse scongiurare un isolamento sanitario di Foligno, nessuno lo ha mai richiesto”. Sulla stessa linea anche l’intervento del consigliere David Fantauzzi che ha specificato: “La manovra non colpirà chi ha un reddito tra 0 e i 28mila euro, ma i nuclei con un reddito che va da 28mila a 50mila euro e il reddito medio degli umbri è di 21mila euro. A nessuno piacciono le tasse, ma non sapevo che ci fossero imposizioni fiscali da contestare con forza e aumenti della pressione fiscale da far passare in sordina come quelli del governo centrale”.
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche vari consiglieri della maggioranza cittadina, tra cui Gian Luigi Aquilini (Fratelli d’Italia): “Se queste sono le motivazioni della minoranza – ha detto – oggi abbiamo assistito a carpiati, scivoloni, imbarazzo, di tutto. Come fate a essere d’accordo per l’aumento delle tasse. Penso abbiate l’opportunità di informare i vostri elettori che questo aumento non è giusto, diversamente è come se gli steste dicendo che è bello pagare le imposte anche se non è dovuto”.
Ad esprimere il proprio punto di vista anche gli esponenti della Lega di Foligno che in un comunicato stampa inviato dopo il consiglio comunale hanno sottolineato come “l’aumento delle tasse sia stata una scelta politica della sinistra priva di reali necessità di bilancio, non c’è mai stato alcun rischio di commissariamento, ma si è trattato solo di una stangata fiscale gestita con opacità e poca trasparenza. Dal consiglio comunale di Foligno abbiamo mandato un messaggio forte al governo regionale, approvando una mozione urgente che impegna il sindaco Stefano Zuccarini a richiedere alla presidente Stefania Proietti la revoca della manovra lacrime e sangue”.
Foligno, il consiglio comunale chiede la revoca della manovra fiscale regionale
A presentare la mozione approvata a maggioranza la consigliera Valentina Gualdoni di Fratelli d’Italia in seguito al giudizio della Corte dei conti, che ha puntualizzato come il disavanzo consolidato del sistema sanitario regionale sia risultato pari a 34,2 milioni di euro. La Lega: “Sconcertante in aula l’atteggiamento dell’opposizione folignate”
Pubblicato il 26 Luglio 2025 12:49 - Modificato il 26 Luglio 2025 12:51
Valentina Gualdoni
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