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A Foligno scontro sul riconoscimento della Palestina

Dopo la bocciatura della mozione presentata dall’opposizione, il dibattito è uscito dall’aula di palazzo Orfini Podestà per approdare sui social. La Lega: “Ribadiamo il ‘no’ alla guerra, ma respingiamo le accuse di chi vuole trasformare un dramma in una polemica politica”

Pubblicato il 5 Agosto 2025 11:35 - Modificato il 5 Agosto 2025 12:17

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“Riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano”. È il contenuto della mozione presentata dall’opposizione folignate in occasione del consiglio comunale dello scorso 31 luglio e bocciata dalla maggioranza. Un’istanza che, prima di arrivare a Foligno, ha raggiunto il Parlamento e molti altri comuni italiani e umbri, alcuni dei quali hanno proceduto alla sua approvazione. A presentare la mozione alla massima assise cittadina, il consigliere di Foligno in Comune, Diego Mattioli, che, dopo aver spiegato le premesse della proposta, ha proceduto ad elencare le istanze contenute nel testo. Tante le richieste presentate con l’obiettivo, in sintesi, di impegnare il Comune di Foligno ad attivarsi a favore della Palestina e del suo riconoscimento come Stato, chiedendo di rappresentare presso il governo una serie di richieste in sostegno del popolo palestinese e del rispetto del diritto internazionale.

Tra le istanze quella con cui viene chiesto all’amministrazione cittadina di “riconoscere – appunto – lo Stato palestinese quale Stato democratico sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme quale capitale condivisa, convivendo in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo, al fine di preservare nell’ambito del rilancio del processo di pace la prospettiva due popoli, due stati. Sostenendo anche la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri senza restrizioni all’interno della striscia, oltre a sospendere, ove in essere, le autorizzazioni di vendita delle armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023”.

La mozione, però – come detto -, è stata respinta dalla maggioranza con dieci voti contrari; otto, invece, quelli favorevoli.
Tra le motivazioni che hanno spinto alla bocciatura il fatto che “il riconoscimento dello Stato della Palestina in queste condizioni – ha spiegato la capogruppo di Fratelli d’Italia, Valentina Gualdoni – non rappresenterebbe una soluzione ma una scorciatoia che rischierebbe di aggravare la situazione anziché risolverla. Uno Stato – ha proseguito – non può esistere senza una leadership unica e riconosciuta a livello interno, senza una Carta costituzionale e fazioni e milizie armate. C’è un sistema giuridico che prevede un processo lunghissimo e non si può riconoscere uno Stato che non c’è perché non ha confini. Tale obiettivo può essere raggiunto solo tramite negoziati diretti tra le parti e il coinvolgimento dei paesi arabi è fondamentale. Non c’è dubbio che la situazione scuota le coscienze di ognuno di noi”.

Il dibattito è andato avanti per lungo tempo in consiglio comunale, e ha visto numerosi interventi sia da parte dei consiglieri di maggioranza che di opposizione. Una volta terminata la seduta della massima assise cittadina, gli animi si sono accesi anche al di fuori dell’aula di Palazzo Orfini Podestà con la discussione che è proseguita sui social. “Con la sua bocciatura – si legge in un post del Pd folignate – è chiaro che da un lato il sindaco continua a ignorare la volontà di metà dei suoi concittadini; dall’altro, la nostra città ha perso l’occasione di compiere un’azione di umanità e solidarietà nei confronti di un popolo martoriato dalle fame e dalle ingiustizie e che sta subendo un vero e proprio genocidio”.

Sulla stessa linea l’intervento pubblicato da Foligno in Comune che esprime “indignazione e sdegno per la decisione del Consiglio Comunale di Foligno. Nonostante si siano detti a favore in fase di dibattito – hanno aggiunto –, nonostante abbiano evidenziato la bontà della mozione, nonostante abbiano detto di essere vicini ad un popolo martoriato, nonostante abbiano preparato anche emendamenti per migliorarla, hanno preferito voltarsi dall’altra parte votando contro la nostra proposta perché considerano l’obbedienza ai loro capi più conveniente della libera espressione di una comune umanità”.

Tempestiva la risposta della sezione folignate della Lega che ha chiarito le motivazioni della bocciatura, definendola una scelta “motivata esclusivamente dal contenuto del testo, che presentava elementi non condivisibili e politicamente inaccettabili. L’atto presentato dalla sinistra – si legge ancora – mancava di un’analisi approfondita su questioni fondamentali, come il ruolo di Hamas, organizzazione riconosciuta a livello internazionale come terroristica, l’assenza di confini territoriali e identitari definiti, e la mancanza, ad oggi, di un accordo bilaterale tra Israele e l’Autorità Palestinese, elemento imprescindibile per porre le basi di un processo di pace credibile e duraturo. La Lega Foligno ribadisce il proprio fermo ‘no’ alla guerra e a ogni forma di violenza – si legge in conclusione -, e al tempo stesso respinge al mittente le accuse infamanti lanciate da chi tenta di trasformare un dramma internazionale in un’occasione di polemica politica locale”.

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