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Foligno, undicenne aggredita da due coetanee

L’episodio negli scorsi giorni nel centro storico cittadino, ma ad agire non sarebbe stata una “baby gang” come spiegato anche dal sindaco Zuccarini, che ha parlato di “lite tra minorenni”. Le reazioni della città

Pubblicato il 28 Agosto 2025 19:10

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Una ragazzina di undici anni aggredita da due coetanee mentre trascorreva un pomeriggio di fine estate in centro storico a Foligno. È la notizia riportata questa mattina sulle colonne del Corriere dell’Umbria e che, in poche ore, ha fatto il giro del web, rilanciata anche dalla stampa nazionale. Una vicenda che ha scosso la comunità cittadina che, attraverso i social, ha voluto esprimere solidarietà alla minore, condannando fermamente l’episodio. Episodio portato alla luce dalla madre dell’undicenne: è stata lei, infatti, a ripercorrere quanto accaduto alla figlia e che è stato oggetto di denuncia presentata ai carabinieri della compagnia di Foligno che stanno ora lavorando sul caso, allo scopo di accertare tutte le responsabilità sulla vicenda, di cui si sta occupando anche la Procura per i minori, benché i minori coinvolti appaiano tutti ben al di sotto dei 14 anni.

A giocare un ruolo chiave, sotto questo punto di vista, potrebbe essere ancora una volta il sistema di videosorveglianza cittadino. Dalle immagini analizzate fino ad ora, però, non sembrerebbe che ad agire sia stata una “baby gang”, che presuppone la responsabilità di un numero ben più elevato di persone, oltre che l’esistenza di un capo e di una strutturazione gerarchica ben definita e delle finalità criminali. Quella che sarebbe emersa, al momento, sarebbe stata, invece, una lite tra ragazzini che, comunque, non giustifica l’uso della violenza, a maggior ragione se i protagonisti sono sotto i 14 anni, di fatto poco più che dei bambini, e le conseguenze che può avere sulle vittime. Come riportato, tra l’altro, in una nota dal sindaco Stefano Zuccarini. “Nel caso specifico, che dovrà ancora essere accertato nei dettagli – ha dichiarato a questo proposito il primo cittadino -, sembra invece trattarsi di un episodio, seppur deprecabile, di lite tra minorenni, che comunque dovrà essere attentamente tenuto sotto controllo: l’amministrazione comunale – ha quindi annunciato – è pronta a fare la propria parte, come sempre”.

Come detto, però, l’evento che si è registrato a Foligno la scorsa settimana ha provocato un’ondata di indignazione su più fronti. A cominciare dal mondo della politica, con gli esponenti di opposizione che hanno fermamente condannato quanto accaduto. Lo ha fatto, tra l’altro, Il Pd cittadino, chiedendo “un intervento strutturato e integrato tra ‘politiche passive’ con il rafforzamento del controllo del territorio, presidio delle aree sensibili, videosorveglianza efficace e ‘politiche attive’, promozione di spazi urbani inclusivi, attività sociali e culturali e si sensibilizzazione rivolte alle fasce più fragili, a partire dalle scuole”; ma anche il gruppo consiliare di Foligno in Comune, che ha parlato di “vera emergenza” e di politiche giovanili “fallimentarie” ma anche di quelle “securitarie che – dicono – non hanno portato a nessun risultato”.

E ancora il circolo folignate di Avs, che ha chiamato alla riflessione tutte le istituzioni cittadine, invitando il Comune a “organizzare un luogo di discussione in istituzioni scolastiche, famiglie, servizi sociali e associazioni possano confrontarsi su come affrontare i tanti problemi legati alla crescita dei bambini e della bambine e all’adolescenza” e chiedendo un potenziamento dei “servizi educativi e di quelli sociali dopo anni in cui sono stati tagliati”. “Spiace constatare che alcuni esponenti dell’opposizione – è stata la replica del sindaco -, più che preoccuparsi del fatto e di esprimere solidarietà alla famiglia della minore, si siano affrettati ad utilizzare l’episodio per strumentalizzazioni politiche e speculazioni di partito, sfruttando – ha dichiarato in chiusura – una vicenda che merita massimo rispetto e doverosa delicatezza”.

Altre reazioni sono, poi, arrivate dalla Comunità La Tenda per la quale è necessario “ rafforzare la rete di protezione dei minori immaginando il coinvolgimento di ogni cittadino, singolo e associato, che ha una corresponsabilità sociale ed educativa sui livelli di protezione e benessere di un territorio”; e dal circolo Donne Arci Subasio: “Chiediamo all’amministrazione, alla società tutta di riflettere su cosa sta succedendo. Di riflettere su come stiamo educando i nostri figli. Di riflettere su cosa stiamo facendo per prevenire tali episodi e promuovere la cultura del rispetto, dell’empatia, del bene comune”.

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