Era in un bar a bere, quando in realtà si sarebbe dovuto trovare nella propria abitazione. Sì, perché questo era quello che aveva disposto il giudice un paio di mesi fa quando il giovane, un 24enne di nazionalità tunisina, era stato sottoposto agli arresti domiciliari per atti persecutori nei confronti di una donna di origini marocchine. Invece, come detto, si trovava in un bar del centro storico di Foligno.
A notarlo sono stati i carabinieri della sezione Radiomobile della locale compagnia diretta dal capitano Antonello Maria De Sanctis, impegnati nei consueti controlli serali negli esercizi pubblici cittadini. Mentre pattugliavano le vie del centro storico folignate, infatti, i militari lo hanno riconosciuto e, dopo essersi accertati che non vi fosse alcuna autorizzazione da parte dell’autorità giudiziaria che gli consentisse di uscire dalla propria abitazione, lo hanno arrestato in flagranza di reato per evasione.
In sede di udienza il giudice del Tribunale di Spoleto ne ha convalidato l’arresto, disponendone nuovamente i domiciliari ma questa volta con l’applicazione del braccialetto elettronico, implementando così l’azione di controllo sul 24enne.