Nessuna scelta discrezionale dell’amministrazione, ma un preciso obbligo di legge. Così il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, fa chiarezza sulla vicenda sollevata negli scorsi giorni da alcuni genitori contrari alla proposta di dimensionamento scolastico che, se approvata, porterà alla scomparsa del terzo circolo didattico “Monte Cervino”, con la distribuzione dei suoi plessi tra i vari istituti comprensivi presenti sul territorio.
La legge cui fa riferimento il primo cittadino è quella di bilancio datata 2023, “che stabilisce – spiega Zuccarini – i criteri di dimensionamento della rete scolastica a livello nazionale, demandando a Regioni, Province e Comuni la definizione di proposte organizzative, coerenti con i parametri fissati. Tale normativa – prosegue – prevede che gli istituti scolastici debbano mantenere una soglia minima di studenti, pena il rischio di accorpamenti o chiusure decisi a livello sovraordinato”.
Da qui, dunque, la proposta elaborata dagli uffici dell’Area Servizi scolastici del Comune, in base alla quale i servizi amministrativi oggi in capo al terzo circolo didattico, a partire dall’anno scolastico 2026/2027, saranno demandati agli istituti comprensivi secondo il principio di assegnazione dei vari plessi. Per dirla con le parole di Zuccarini questo “non comporterà alcuna modifica diretta per le famiglie e i bambini: l’organizzazione delle classi e lo svolgimento delle attività didattiche continueranno come sempre, senza cambiamenti nelle sedi frequentate dagli alunni. Allo stesso modo – prosegue -, nessun posto di lavoro andrà perduto: il dimensionamento incide unicamente sull’assetto amministrativo e organizzativo delle autonomie scolastiche”.
Secondo quanto specificato, poi, dal sindaco folignate, la mancata redazione di un piano d’azione da parte del Comune avrebbe fatto sì che a pronunciarsi sul dimensionamento scolastico fosse la Provincia “tenuta a intervenire d’imperio, imponendo una riorganizzazione della rete scolastica priva della conoscenza diretta delle peculiarità locali”.
Ma cos’ha mosso l’Ente di palazzo Orfini Podestà verso la strada intrapresa? L’obiettivo dichiarato dal sindaco è stato quello di “tutelare le scuole situate nelle zone periferiche, garantendo loro continuità e stabilità” ma anche “riequilibrare le presenze tra i diversi istituti, prevenendo situazioni di squilibrio che, in prospettiva, avrebbero potuto portare alla chiusura di plessi con un numero di iscritti insufficiente”.
Per Stefano Zuccarini, dunque, si tratta di una scelta “lungimirante e responsabile”. “Un’organizzazione equilibrata e condivisa, oggi, eviterà decisioni drastiche e penalizzanti, domani. Avevo scritto, già nel 2023, all’assessore regionale competente chiedendo un differimento dei termini di applicazione della normativa, ottenendo quindi una proroga. Oggi, però, tale rinvio non è più possibile, e il Comune – ha concluso – è chiamato ad esercitare il proprio ruolo per proteggere al meglio gli interessi dei cittadini e del territorio”.