La produzione del Sedano nero di Trevi raddoppia. A un anno dalla nascita del Consorzio di Tutela, i numeri parlano chiaro: i produttori aderenti sono cresciuti, la produzione è aumentata sensibilmente e già si guarda al futuro con nuovi ingressi che rafforzeranno ulteriormente la filiera. Un ristrettissimo numero di coltivatori che porta avanti, con metodi tradizionali, la coltivazione di questo antico e caratteristico ortaggio, che si trova solo in questo fazzoletto di terra bagnato dalle acque del fiume Clitunno e soltanto in questo periodo dell’anno. “Quest’anno, grazie all’adesione di un nuovo produttore, abbiamo raddoppiato la produzione e il prossimo anno prevediamo un’ulteriore espansione – ha dichiarato il vicepresidente del Consorzio, Annibale Bartolomei –. Non si tratta soltanto di una crescita locale: il nostro obiettivo è portare il Sedano nero di Trevi anche oltre i confini cittadini, nei comuni limitrofi e progressivamente su mercati più ampi. Accanto al prodotto fresco, continueremo a valorizzare anche i derivati, dalla pasta al pesto fino alla birra, per permettere a tutti di gustare questa eccellenza durante tutto l’anno”.
Il salto nella produzione è stato annunciato in occasione dell’iniziativa che si è tenuta nelle scorse settimane agli Orti delle Canapine, organizzata dalla Condotta Slow Food di Trevi in collaborazione con il Comune, assessorato all’Agricoltura (presente anche l’assessore Cinzia Speroni), e con il Consorzio stesso. Una giornata che ha permesso al pubblico di assistere a uno dei momenti più suggestivi della coltivazione: la legatura e l’incartamento delle piante, gesti antichi e tramandati di generazione in generazione che consentono di ottenere il caratteristico imbianchimento, la croccantezza e l’intensità aromatica di questo ortaggio unico, presidio Slow Food e simbolo di Trevi, che potrà essere gustato anche durante questi giorni in cui si sta svolgendo l’Ottobre Trevano.
A spiegare nel dettaglio la storia e le fasi di lavorazione del Sedano nero di Trevi, è stato Alvaro Paggi, agronomo e presidente della Condotta Slow Food di Trevi, che ha guidato in maniera coinvolgente il gruppo alla scoperta di un prodotto che intreccia natura, cultura e tradizione agricola.
L’escursione, partita dal cortile della Chiesa di Santa Maria Pietrarossa, ha condotto i partecipanti tra gli orti irrigati dalle acque limpide del fiume Clitunno, per poi concludersi con la tradizionale “Merenda del contadino”.