Per un anno non potranno accedere a nessuno stadio o campo di gioco in cui si disputano partite di calcio, indipendentemente che si tratti di campionati professionistici o dilettantistici. È la misura adottata dal questore di Perugia, Dario Sallustio, a carico di due tifosi orvietani, rei di aver acceso dei fumogeni durante lo spareggio tra il Foligno e il San Venanzo per la promozione in Eccellenza.
L’episodio risale allo scorso mese di maggio, con la partita disputata allo stadio “Carlo degli Esposti” di Bastia Umbra. Conclusi tutti gli accertamenti investigativi condotti dagli agenti del commissariato di Foligno, coordinati dal vice questore Adriano Felici, è così scattata la denuncia che ha portato al Daspo per un 48enne, già noto alla polizia per detenzione di stupefacenti per uso personale, e per un 52enne.
I due, secondo quanto emerso, verso la fine del match avevano acceso dei fumogeni, forse per festeggiare il risultato a favore del San Venanzo. Un episodio che, di fatto, è andato a “sporcare” una gara in cui non erano emerse particolari criticità da parte delle due tifoserie, nonostante sugli spalti fossero presenti quasi 1.500 spettatori. Ai poliziotti, dunque, non è passata inosservata l’accensione dei fumogeni, che è stata anche documentata con dei video realizzati dal personale della Scientifica del commissariato folignate. Immagini che hanno permesso agli inquirenti di stringere il cerchio attorno ai due tifosi.
Identificati i due responsabili e ottenuto il nulla osta da parte della Procura, il questore ha potuto procedere con il provvedimento a carico del 48enne e del 52enne che, come detto, per dodici mesi non potranno avere accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni calcistiche su tutto il territorio nazionale. Parallelamente i due supporters sono stati denunciati in stato di libertà ai sensi dell’art. 6 bis della legge n. 401/1989, norma che punisce, tra gli altri, chi in occasione di manifestazioni sportive lancia o utilizza fumogeni in modo da creare un concreto pericolo per le persone.