“Why, pedalare il futuro”. È il nome del nuovo progetto dell’Istituto tecnico tecnologico “Leonardo Da Vinci”, patrocinato e finanziato dal Comune di Foligno, che coinvolgerà venti studenti nella costruzione di un e-bike con un telaio modulare in alluminio.
Un’iniziativa il cui cuore risiede nell’interdisciplinarità: alla realizzazione del progetto contribuiranno, infatti, studenti e studentesse provenienti dagli indirizzi di meccanica, meccatronica ed energia, elettronica ed elettrotecnica, ma anche informatica.
Parte essenziale della realizzazione della bicicletta riguarderà anche la sostenibilità energetica attraverso la progettazione di una stazione di ricarica fotovoltaica, con pannelli solari e batteria. Innovazione è l’altra parola chiave del progetto, che si concretizzerà anche attraverso l’introduzione di un sistema di sospensioni intelligenti connesse alla rete e a un’app di sicurezza per il rilevamento costante delle condizioni della e-bike e del conducente.
Un progetto innovativo di durata triennale al quale gli studenti lavoreranno il pomeriggio con Fabio Campagnacci, ingegnere e docente dell’istituto “Da Vinci” e l’esperto esterno Federico Giuliani.
“Come nome del progetto abbiamo scelto ‘Why’ – ha spiegato Riccardo Fontetrosciani, studente impegnati nel progetto –, perché è una domanda che ci motiva e ci ricorda di chiederci sempre perché lo facciamo. È un invito a riflettere e a darci delle motivazioni profonde e responsabili. Portiamo avanti quest’iniziativa – ha proseguito – con l’intento di offrire mobilità sostenibile senza limitare le performance, limitando però l’impatto sull’ambiente, ma anche perché l’innovazione nasce dall’ascolto. ‘Why’ – ha concluso – unisce tecnologia e sostenibilità per i giovani e può cambiare il modo di muoversi e vivere dei ragazzi”.
I vari indirizzi dell’istituto da Vinci collaboreranno in sinergia per la realizzazione dell’e-bike, ognuno contribuendo al progetto grazie alle proprie competenze, come ha spiegato la preside Simona Lazzari, aggiungendo: “Gli istituti scolastici devono mettere in campo un’azione di rete, lavorando molto con le aziende. La scuola deve diventare una startup dell’innovazione e per fare questo deve esserci una rete tra tutti i settori. Una collaborazione che è nel dna del nostro istituto, dato che abbiamo anche il compito di proporre ai ragazzi un’attività di orientamento molto precisa e approfondita. Quella che sperimentano grazie a questo progetto – ha concluso – è solo una delle tante strade che potrebbero intraprendere”.





















