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Restauro per due manufatti romani custodi nel palazzo comunale di Spello

Del valore complessivo di 26mila euro, il progetto interesserà un’ara sepolcrale e una stele funeraria. A renderlo possibile la partnership tra l’amministrazione Landrini e la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno

Pubblicato il 25 Dicembre 2025 10:24 - Modificato il 25 Dicembre 2025 10:28

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Si chiama “La parola e la pietra. Messaggi millenari nella città di Spello” ed è il progetto avviato al Comune di Spello che prevede il restauro e la valorizzazione di due manufatti di epoca romana custoditi nel Lapidarium del palazzo comunale.

L’intervento, che rappresenta la prima fase di un più ampio programma di recupero della collezione storica costituita nel XVII secolo dall’abate Ferdinando Passerini, interesserà due reperti di particolare rilevanza.

Il primo è un’ara sepolcrale romana del II secolo d.C., proveniente dalla chiesa del Mausoleo, caratterizzata da una raffinata lavorazione su tre lati con base a modanature multiple, campo frontale recante un’iscrizione su otto righe, campi laterali decorati con patera e urceus, e parte sommitale centinata con cornice modanata.

Il secondo, invece, è una stele funeraria del I secolo a.C., rinvenuta nel 1950 in località Castellaccio, unico esemplare a Spello raffigurante la “porta Ditis” e dedicata a Gneo Senzio Prisco, personaggio che rivestì la carica sacerdotale di seviro, membro del collegio preposto al culto dell’imperatore Augusto e quindi verosimilmente vissuto nella primissima età augustea.

Entrambi i manufatti presentano significative criticità conservative, con fratture, scagliature e depositi superficiali che ne compromettono la leggibilità e la stabilità strutturale. Il progetto, del valore complessivo di 26mila euro, è sostenuto da un contributo di 10mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e da un cofinanziamento comunale di 16mila euro.

“La Fondazione – spiegano dall’amministrazione guidata dal sindaco Moreno Landrini – ha riconosciuto la valenza e la meritevolezza dell’iniziativa, sottolineando l’importanza della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio”.

Gli interventi di restauro, prevedono operazioni specialistiche di consolidamento strutturale, pulitura mediante impacchi, riadesione dei frammenti con tecniche di imperniatura e incollaggio, stuccatura delle lacune e protezione finale. Al termine dei lavori, i due reperti saranno ricollocati, dove potranno essere nuovamente ammirati dal pubblico.

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