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Spoleto, i numeri del gruppo cittadino di protezione civile in consiglio comunale

Pubblicato il 15 Marzo 2016 14:00 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:08

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Il gruppo comunale della protezione civile di Spoleto “racconta” il suo primo anno di attività dalla sua riorganizzazione. E lo ha fatto in occasione del consiglio comunale di lunedì 14 marzo, in apertura di quello che sarebbe dovuta essere una riunione del massimo consesso cittadino convocato appositamente per “evadere” le mozioni, interpellanze e interrogazioni rimaste lì anche da più di un anno. E partendo proprio da questo punto suppletivo, la coordinatrice del gruppo comunale, Stefania Fabiani, ha spiegato nel dettaglio quelli che sono stati i numeri che hanno contraddistinto l’attività 2015 dei volontari spoletini. Tenendo fede a quel nuovo regolamento andato in vigore il 29 dicembre del 2014. “Dal primo gennaio al 13 febbraio 2015 sono state aperte le iscrizioni al gruppo comunale – è scritto nel documento – potevano iscriversi gratuitamente al Gruppo, come volontari operativi, i cittadini di età non inferiore a 18 anni e non superiore a 70 anni. Potevano essere ammessi a far parte del gruppo comunale anche soggetti compresi fra i 70 e 72 anni, utilizzati esclusivamente per attività non operative. Il regolamento prevede al fine di una più agevole ed efficace organizzazione e gestione del servizio, un numero massimo di 100 iscritti, ripartiti come segue: 30 esperti in materie tecniche e di radiocomunicazioni, 20 esperti in materie socio-assistenziali e 50 generici per attività di logistica. Al termine del periodo prefissato risultavano iscritti complessivamente 62 volontari, tra cui una decina di donne, suddivisi tra esperti tecnici, socio sanitari e generici per attività di logistica”. Volontari che un mese dopo hanno poi partecipato al corso base. Ai 62 volontari iscritti iniziali, se ne sono poi aggiunti ulteriori 35 a ottobre scorso (non ancora sufficienti a raggiungere i 100 previsti dal nuovo regolamento), ma attualmente, riferito ai primi, oggi, 21 sono esperti in materie tecniche, 5 in materie socio sanitarie e ulteriori 36 in attività di logistica. Nel corso del 2015, inoltre, il gruppo comunale di Protezione civile si è rinnovata anche nell’abbigliamento. Sono state infatti acquistate 30 divise e 50 pettorine, ma anche attrezzature indispensabili per la gestione delle attività di protezione civile sia ordinarie che di emergenza. Per una spesa totale di 17.500 euro (fondi comunali). Poi è iniziata la discussione sulle varie mozioni, interrogazioni e interpellanze. Paolo Martellini, consigliere del Pd, ha illustrato la sua interrogazione. Chiedendo lumi sul perché “lo Sportello camerale è rimasto a Foligno e a Città di Castello, mentre a Spoleto è stato chiuso”, ha riferito Martellini. “Nessuno mi ha avvertito di questo – ha risposto Zefferino Monini – immagino sia una decisione presa sulla base dei numeri, ma vado a intuito. Comunque mi informerò all’ufficio preposto”. Giampaolo Emili della Lista Due Mondi, ha invece chiesto all’assessore Vincenza Campagnani il motivo per cui “Spoleto non risulta essere tra le associazioni di riferimento – ha detto, in estrema sintesi – eppure storicamente Spoleto è da sempre la città della cultura, ma anche dell’olio, del tartufo e del vino”. “Non bisogna fare una questione di campanile, ma qualcuno più furbo di noi ha pensato bene di svuotare il paniere – è stata la risposta della Campagnani – ora bisogna ricostruire i rapporti, cerchiamo di guardare avanti. Ma non dobbiamo partire dal fatto che se siamo iscritti valiamo, sennò no. Prima devono venire le idee i progetti e i programmi, per poi attingere anche ai fondi del Psr”. 

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