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Cementir, arrivano nuovi licenziamenti. Sindacati sul piede di guerra

Pubblicato il 13 Settembre 2016 15:24 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:19

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Nuovo, duro, colpo all’economia e ai lavoratori dello spoletino. A segnalare la nuova crisi in corso sono la Fillea Cgil e la Filca Cisl, insieme alla rsu della Cementir di Spoleto. Per i suoi lavoratori infatti è stata avviata “l’ennesima procedura di mobilità, visto che quella appena comunicata – fanno sapere le sigle sindacali – è la terza procedura per i licenziamenti collettivi attivata dall’azienda dall’inizio della crisi (se ne prevedono 21 ndr)”. Dai circa 130 dipendenti iniziali, con le precedenti due procedure, il personale si è ridotto sino ad arrivando agli attuali 96 lavoratori. Secondo i sindacati però, la crisi economica con tutto ciò non c’entra nulla. La colpa per Cgil e Cisl è “della volontà dell’azienda di fare economia, quindi finanza spicciola”. Eppure i ricavi nel 2015 sarebbero aumentati del 2,2%, con l’abbassamento di oltre il 20% del debito. “Tutte le risorse recuperate dallazienda in questi anni – spiegano Cristian Benedetti della Cgil ed Emanuele Petrini della Cisl – sono andate nella recentissima acquisizione del gruppo Sacci. Operazione finanziaria di circa 125 milioni, che, come dimostra questa procedura di licenziamento – proseguono – continueranno pesantemente a pagare i lavoratori di Spoleto, come stanno già pagando i lavoratori Sacci di Castelraimondo”. Ma le magagne non finirebbero qui. “La direzione aziendale nell’ultima procedura di mobilità aveva sottoscritto presso il Ministero – scrivono ancora – un accordo che prevedeva inserimenti di nuova forza lavoro nei successivi due/tre anni, che sono oramai passati. Non ultimo episodio, l’incontro ufficiale di luglio 2016, dove l’azienda aveva confermato questo impegno alle assunzioni per questo mese settembre. Impegno giustificato dal forte ricorso agli straordinari. Riteniamo quindi che quanto sopra e un evidente problema di mancanza di personale in produzione, non giustificano l’avvio di questa procedura”. In conclusione, le sigle sindacali chiedono di rivedere la procedura che interesserà 100 lavoratori su tutto il territorio, per tornare a confrontarsi sui veri problemi dello stabilimento. Ora si attendono anche le contromosse delle sigle sindacali con manifestazioni e altre prese di posizione.

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