E’ polemica all’indomani del servizio trasmesso dalla trasmissione “Le Iene” di Italia1. La denuncia del programma televisivo riguarda la gestione delle famose “casette di legno” post-terremoto del 1997. Strutture che, secondo “Le Iene” potrebbero essere utilizzate per gli sfollati dell’attuale crisi sismica che ha colpito il Centro Italia e, in particolar modo, la Valnerina. Nel servizio, l’inviata mostra alcune strutture nelle frazioni montane di Foligno. A poche ore dalla messa in onda, la Regione Umbria interviene sulla questione con una nota ufficiale. I moduli abitativi – come sottolinea una nota di palazzo Cesaroni – sono attualmente gestiti dalle amministrazioni comunali ed utilizzate da più soggetti sulla base di comodato d’uso o locate, con la precisa condizione che in caso di necessità le stesse devono essere immediatamente restituite. Scelta, questa, che ha consentito ai Comuni di preservare questo patrimonio e non farlo deperire. “Va ribadito che queste strutture – scrivono dalla Regione – collocate in prevalenza nei territori di Foligno e Nocera Umbra, sono infisse al suolo e non smontabili, a differenza dei nuovi prototipi di moduli provvisori che saranno montati nelle zone della Valnerina. Quand’anche si volesse procedere ad un loro smontaggio e rimontaggio, i costi sarebbero addirittura superiori a quelli per l’acquisto di nuovi moduli e sarebbe inoltre alquanto complessa la procedura per certificarne l’abitabilità”. In ogni caso, per ciò che riguarda la situazione in Umbria, all’indomani del sisma del 24 agosto scorso il sistema regionale di Protezione civile aveva assicurato una collocazione di tutti i cittadini coinvolti dal sisma e che avevano dovuto abbandonare le proprie abitazioni, in situazioni assolutamente confortevoli, nelle proprie aree di residenza, come l’autonoma sistemazione o la sistemazione alberghiera, in attesa delle ‘casette’ nei Comuni interessati dal sisma. Dunque, non c’era alcuna necessità di far ricorso a ‘casette’, peraltro in località distanti dai propri luoghi di residenza. Attualmente, infatti, i residui campi dove sono presenti questi moduli distano circa 80 chilometri da Norcia o da altre località della Valnerina, con tempi di percorrenza di oltre 90 minuti. A seguito della successiva crisi sismica del 26 ottobre, e di quella ben più grave del 30 ottobre, in presenza di un elevato numero di cittadini fuori dalle proprie abitazioni, su giusta indicazione della Protezione civile nazionale, si è proceduto nella stessa giornata del 30 ottobre ad assicurare a chiunque ne avesse fatto richiesta una collocazione in strutture alberghiere fuori dall’area dove era in atto la crisi sismica. Ciò per la duplice ragione di mettere in sicurezza i cittadini, offrire loro una adeguata e confortevole collocazione ed al tempo stesso garantire ai cittadini luoghi in grado di offrire loro anche maggiore serenità. Per ciò che riguarda i moduli abitativi provvisori presenti in altri comuni della Valnerina, questi sono stati utilizzati proprio per il fabbisogno di queste comunità, mentre l’amministrazione comunale di Foligno – in seguito al sisma del 26 ottobre – aveva dato la disponibilità anche ai Comuni marchigiani (per i quali le due scosse del 26 ottobre erano state alquanto distruttive) all’eventuale utilizzo dei moduli provvisori presenti nei campi di Colfiorito, in quanto vicini all’area colpita. È ora in corso una ulteriore ricognizione da parte delle amministrazioni comunali di Foligno e Nocera Umbra per verificare il numero di moduli disponibili che potranno essere assegnati ai terremotati che ne faranno richiesta. “Occorre precisare, però, che obiettivo del sistema regionale della Protezione civile è quello di offrire ai cittadini una collocazione presso i luoghi di residenza – scrivono dalla Regione – nell’immediato attraverso l’uso dei container e successivamente nelle nuove ‘casette’. In sostanza, poter riportare le persone nei loro luoghi, offrendo soluzioni abitative nuove e confortevoli, e non moduli costruiti venti anni fa e in località lontane. Questo, avendo ascoltato le loro richieste, riteniamo sia il desidero degli stessi cittadini: poter al più presto tornare nei propri territori e vicini anche ai propri luoghi di lavoro”.
Terremoto, bufera sul servizio de “Le Iene”. La Regione: “Obiettivo non allontanare i cittadini”
Pubblicato il 7 Novembre 2016 16:25 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:51
Vasco Errani con Catiuscia Marini (foto d'archivio)
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