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L’Arnaldo Caprai in campo per il recupero delle chiese umbre distrutte dal sisma

Pubblicato il 24 Febbraio 2017 14:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:01

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“Salviamo l’arte con l’arte…”. È l’evento di beneficienza che l’azienda Arnaldo Caprai vuole sostenere in favore dei territori colpii dal terremoto. Quella di Caprai è una realtà che opera in Umbria da oltre 60 anni nel settore del tessile, valorizzando la filosofia e la qualità del “made in Italy” e il recupero storico, in particolare, del merletto. Nel corso della sua carriera, il cavaliere del lavoro Arnaldo Caprai ha infatti costituito una collezione museale privata che è considerata unica al mondo, con oltre 25mila pezzi tra manufatti, macchinari, libri, riviste tutto ciò che racconta la storia di quest’antica arte attraverso cinque secoli. I rosoni delle chiese umbre, in particolare, sono veri e propri merletti di pietra e l’Arnaldo Caprai Gruppo Tessile ne ha voluto riprodurre alcuni tra i più belli, corredati dalla pubblicazione di un raffinato libro, poi allargando lo sguardo all’Italia, all’Europa e al resto del mondo. E così che è nata una collezione di trenta pezzi, a cui si è aggiunto da poco il rosone del Duomo di San Benedetto di Norcia. Da qui l’idea, visto anche il difficile momento che stanno vivendo le popolazioni della Valnerina, di contribuire al recupero di quegli edifici sacri che nei secoli hanno fatto da catalizzatori per quelle stesse popolazioni. Ecco allora che con la collaborazione di monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, l’azienda Arnaldo Caprai Gruppo Tessile donerà il 10 per cento del ricavato delle vendite dei rosoni di San Benedetto di Norcia, San Salvatore di Campi di Norcia e San Francesco di Cascia per la ricostruzione delle chiese. L’azienda Caprai omaggia così le chiese immortali contribuendo alla loro rinascita, per salvare con l’arte ciò che rende l’Umbria unica e meravigliosa. Non si tratta però della prima iniziativa di beneficienza promossa da Arnaldo Caprai Gruppo Tessile. Già nel settembre 2011, infatti, era stata avviata una raccolta fondi, attraverso la messa in vendita di un apposito braccialetto realizzato sotto il marchio Cruciani, destinata all’acquisto di imbarcazioni da pesca per le popolazioni giapponesi colpite dallo tsunami del marzo precedente.

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