Un progetto atteso da tempo è ora diventato realtà ieri con la cerimonia di inaugurazione che ha consegnato alla città (e non solo) la nuova sede della Procura della Repubblica di Spoleto di piazza Fratelli Bandiera, a palazzo Martorelli-Orsini. A questa, vista l’imminente conclusione dei lavori, si affiancherà poi presto la nuova sede del Giudice di Pace a Palazzo Leoncilli. E vista la vicinanza di entrambi i palazzi al Tribunale, la tanto agognata Cittadella della Giustizia è servita. Ma se le “mura” ora sono quanto di meglio ci possa essere per un servizio di fondamentale importanza per la comunità, chi lì dentro lavora dovrà affrontare comunque le difficoltà di sempre. Problematiche che sono state spiegate come meglio con avrebbe potuto dal capo degli uffici giudiziari, Alessandro Cannevale, in occasione dell’incontro che ha preceduto il taglio del nastro al palazzo della Procura di Spoleto, svoltosi ieri mattina, 6 aprile, al Caio Melisso. Il procuratore Cannevale, infatti, ha messo in evidenza le esigue “forze” amministrative con cui è costretta a lavorare la Procura spoletina. Sì, perché se da una parte “a breve arriveranno 2 nuovi magistrati – ha detto – la situazione è diversa per il personale amministrativo. Le nostre dimensioni si sono triplicate e il nostro è di gran lunga il peggior rapporto tra magistrati e personale amministrativo. E lo dicono i numeri. Il dato italiano dice che, in percentuale, ci sono dai 2,5 ai 6 dipendenti per magistrato, mentre il nostro dato è di 2,1. Senza contare poi che tra le oltre 1000 assunzioni decise dal Ministero in tal senso – ha concluso – nessuna riguarda Spoleto”. Un discorso condiviso appieno sia dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Spoleto, Paolo Feliziani, pur sottolineando comunque che quella di ieri era comunque “una giornata di festa – ha detto – e un passaggio fondamentale della nostra vita giudiziaria”. “Il sistema giudiziario deve essere attrattivo e una opportunità per i territori – sono state le parole del vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, il senatore Giovanni Legnini – e questo si è raggiunto, in questo caso, grazie a un lavoro sinergico tra tanti soggetti”. Una sorta di modello Spoleto che “è stato quello meglio interpretato rispetto alla riforma”, ha concluso Cosimo Ferri, sottosegretario al Ministero della Giustizia. Legnini e Ferri che sono stati entrambe introdotti da colui che ha avuto ruolo nevralgico nella realizzazione della riforma, l’avvocato spoletino Domenico Benedetti Valentini. Una nuova sede che, inoltre, è stata definita “assai di pregio ed elegante” da Fausto Cardella, procuratore generale di Perugia, e un autentico “sogno a lungo coltivato” per la presidente del Tribunale di Spoleto, Emila Bellina.
I lavori a Palazzo Martorelli-Orsini, la nuova sede della Procura della Repubblica, sono iniziati con gli interventi di riparazione strutturale eseguita con i fondi del terremoto 1997 e conclusi nel 2010 per un importo complessivo di circa 2 milioni di euro. Poi si è proceduto al completamento funzionale di del palazzo con la realizzazione delle finiture interne e di tutti gli impianti, compresa la copertura del cortile interno, a partire dal mese di ottobre 2013. Gli interventi realizzati in vari lotti di esecuzione sono stati ultimati nel mese di Gennaio 2017, tenendo conto che durante l’esecuzione dei lavori si sono introdotte delle modifiche al progetto originale per rendere l’immobile idoneo all’utilizzo delle attività della Procura della Repubblica. La spesa complessiva sostenuta per questi lavori di completamento risulta pari a circa 2.450.000,00 euro, finanziati in parte con i fondi del Programma Regionale Puc2 “Spoleto Piazza delle Eccellenze” (fondi POR-FESR 2007-2013), in parte con fondi del Ministero dell’Ambiente e del Territorio, unitamente a risorse proprie comunali. In merito a palazzo Leoncilli invece, dopo i lavori sempre eseguiti coi fondi del terremoto 1997 e conclusi nel 2013 per un importo complessivo di circa 900.000,00 euro, si è proceduto al completamento funzionale di parte del fabbricato, nello specifico il piano secondo e terzo, realizzando gli impianti termici e l’adeguamento degli impianti elettrici per renderli idonei all’utilizzo da parte degli uffici del Giudice di Pace di Spoleto, prossimo al trasferimento in questa sede. Si è provveduto nel contesto anche alla realizzazione dell’ascensore a servizio dell’immobile, con la particolarità che lo stesso ascensore risulta comunicante attraverso un collegamento sotterraneo al sistema di mobilità alternativa realizzato nella Città, così da rendere direttamente accessibili gli uffici dallo stesso percorso. I lavori sono di imminente conclusione, così da poter rendere disponibili i locali del secondo e terzo piano per il trasferimento degli Uffici del giudice di Pace, ed hanno richiesto una spesa complessiva di circa 160.000,00 euro finanziata con risorse proprie comunali.