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Foligno, l’Oma risponde ai sindacati: “Azienda sana, lo dimostrano i numeri”

Pubblicato il 29 Maggio 2017 14:38 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:18

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“L’Oma è sana, investe in ricerca e sviluppo, formazione, ambienti di lavoro, macchinari e impianti: sono i numeri che lo dimostrano”. E’ questa la replica del Consiglio d’amministrazione dell’Oma Spa ai sindacati. L’azienda da qualche mese è alle prese con lo stato di agitazione messo in atto da lavoratori e sigle sindacali. Ultima tappa lo sciopero di venerdì scorso, durante il quale i sindacalisti avevano esposto le difficoltà nel dialogare con i vertici dell’azienda impegnata nella produzione di componenti aeronautiche. Difficoltà che si sarebbero palesate – a detta dei sindacalisti – anche nell’ultimo incontro svoltosi in Confindustria a Perugia. “E’ stata comunicata una catastrofica quanto surreale situazione economico-finanziaria dell’Oma, decontestualizzando, a questo fine, alcune parti dell’articolata esposizione fatta in Confidustria dal nostro direttore generale a Rsu e organizzazioni sindacali – affermano i componenti del Cda – sull’andamento dei risultati rispetto al budget e le condizioni necessarie alla sua realizzazione in termini di efficienza organizzativa e produttività”. Insomma, per Umberto e Amedeo Tonti, che fanno sentire la loro voce insieme alla signora Franca Vantaggi, la situazione all’Oma non è quella descritta dai sindacati. “I prodotti sono all’avanguardia, le recenti commesse e l’elevato numero di clienti costruttori aeronautici lo testimoniano – spiegano -. Il lavoro c’è, non è trionfalismo è portafoglio ordini, ma occorre anche che sia eseguito”. Ed è per questo che il Cda punta a rilanciare il senso di appartenenza che tutti i lavoratori dovrebbero avere: “Va fatto prevalere l’orgoglio di poter vivere in prima persona una realtà industriale che rappresenta una piattaforma in grado di trasmettere tratti di conoscenza globale in equilibrio tra economia e società e che rappresenta una certezza per l’intera comunità degli stakeholders – scrivono -. La consapevolezza del proprio ruolo rappresenta, nelle maestranze, una indispensabile condizione per favorire il cambiamento ma essa, in alcuni, stenta a maturare tant’è che, pur di arrestare la transizione, promuovono proteste contestando persino la reciprocità dei diritti e dei doveri tra impresa e lavoratori con il risultato di mettere in crisi anche il rapporto con i clienti”. Ed è per questo che lo sguardo della proprietà rimarrà vigile: “Nonostante quello che sta accadendo – conclude il Cda – l’Oma continuerà a tenere un comportamento leale e di trasparente confronto con le parti sociali ma vigilerà affinché l’esercizio della comunicazione e del diritto a manifestare non prevarichino i limiti di legittimità, in tal caso adirà senza indugio le vie legali”.

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